Economia e Covid-19: l’importanza dell’educazione finanziaria

Le previsioni a livello economico dell’inizio del nuovo anno evidenziavano segnali positivi sulla produzione industriale e il commercio estero. Previsioni rese vane dal dilagare dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo. Provvedimenti, particolarmente a livello europeo, che hanno determinato un impatto profondo sull’economia, alterando le scelte e le possibilità di produzione, investimento e consumo ed il funzionamento del mercato del lavoro. La rapida diffusione dell’epidemia a livello globale ha inoltre drasticamente ridotto gli scambi internazionali.

I mercati possono allora prevedere sfasamenti nei loro provvedimenti e nei tassi di interesse, con conseguenze sui cambi, o addirittura manovre di svalutazione competitiva. Ciò aumenterebbe la probabilità di spostamenti di capitali speculativi che turbano l’economia globale, provocando disordini valutari con conseguenze gravi in particolare nei Paesi emergenti, che non hanno monete di rilievo globale. Sarebbe opportuno, per evitare il diffondersi di aspettative destabilizzanti, che la “normalizzazione” delle politiche monetarie avvenisse in modo coordinato. Con l’introduzione di misure di restrizione più rigide adottate dalle varie nazioni per frenare l’aumento del tasso di contagio da Covid-19, l’attività economica dell’eurozona si è ridotta notevolmente.

Proprio per questo, per fronteggiare la crisi generata dall’emergenza sanitaria, conoscere l’economia e la finanza può fare la differenza. L’educazione finanziaria è un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base e attraverso istruzioni, informazioni, consigli sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e per le azioni da intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione. La consapevolezza economica diventa indispensabile per prosperare e innovarsi. E, in questo caso, ripartire dopo lo sconvolgimento causato dalla pandemia.

Ma come si può limitare il margine di rischio e prevedere delle soluzioni di investimento in un periodo così difficile? Una soluzione potrebbe essere il Piano d’accumulo capitale o più comunemente PAC. Si tratta di una modalità di sottoscrizione di fondi comuni di investimento o, più in generale, di organismi di investimento collettivo del risparmio, ampiamente impiegata nella gestione della finanza personale. Nella sua concezione di base, il PAC è un programma d’investimento di importi costanti a scadenze regolari in un OICR per un periodo di durata predeterminata. Nella sua concezione di base, il PAC è un programma d’investimento di importi costanti a scadenze regolari in un OICR per un periodo di durata predeterminata. In genere ogni emittente di OICR definisce dei propri limiti operativi specifici per i piani d’accumulo, in particolare in relazione a: numero dei versamenti periodici (rate); frequenza delle rate; importo minimo della singola rata; importo del versamento iniziale (spesso è richiesto un multiplo della rata normale). Normalmente è prevista la possibilità di sospensione o interruzione del piano.

Fare scelte razionali in tema di investimenti non è mai semplice. Per minimizzare il rischio di scelte errate diventa fondamentale non concentrarsi sul breve termine, ma focalizzarsi sui propri obiettivi finanziari nel lungo termine.

 

 

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