Ecco le cinque vittime del terribile incidente sul lavoro a Brandizzo

Si chiamavano Kevin Laganà, 22 anni, di Vercelli dove viveva con la famiglia, Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli, anche lui viveva, da solo, in città, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, nato a Capua e residente a Brandizzo, Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni, nato a Marsala e residente a Vercelli, il quale lascia moglie e figlio, e Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso, che viveva a Borgo d’Ale con la compagna, a Borgo d’Ale vivono anche la mamma e la sorella di Aversa. Sono i cinque operai morti nella tragedia di questa mattina a Brandizzo (leggi qui) che ha sconvolto il vercellese e tutto il Piemonte.
Come ormai risaputo si tratta di tecnici che lavoravano per la Sigifer di Borgo Vercelli, azienda che opera nel settore dell’armamento ferroviario dal 1993 ed è una delle imprese leader nel settore di costruzione e manutenzione impianti ferroviari con più di 100 dipendenti.
Oggi il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il Presidente della Regione, Alberto Cirio, hanno effettuato un sopralluogo al sito dove si è consumato il disastroso incidente sul lavoro, definendo l’accaduto una tragedia inaccettabile e assurda. “Quello che è successo è inaccettabile – ha detto il Presidente della Regione- . Ciò che è inaccettabile e assurdo è sempre complicato. Oggi è una giornata in cui il Piemonte si prepara a ricevere il Presidente della Repubblica Mattarella – in visita a Torre Pellice, ndr. -. Però, prima bisognava essere qui per esprimere il proprio dolore, il dolore di una tragedia immane che colpisce tutta la comunità piemontese. Vorrei esprimere il mio dolore alle famiglie di queste vittime, ma anche per dire a gran voce che morire sul lavoro non è accettabile. Abbiamo perso cinque piemontesi, cinque uomini che erano partiti dalle loro abitazioni ieri lasciando figli, mamme, papà, fratelli per andare al lavoro e non sono più tornati. Sono morti lavorando. Questo impone a tutti quanti profonde, profondissime riflessioni, perché non è accettabile”.

Spunta anche un particolare inquietante in questa tragedia. Una delle vittime, il 34enne Michael Zanera, come ultimo post sui social poc teo prima di perdere la vita aveva diffuso una storia con un video in cui compare l’immagine di una croce formata dalle fiamme nel corso di una saldatura, accompagnata dalle note struggenti di una canzone. Simbolo nel qual il giovane aveva letto un “segno” divino, infatti lui era molto credente. Nel post aveva scritto: “È la prima volta che mi succede, mentre saldo la rotaia mi è uscito un crocifisso. Dio mi vuole dire qualcosa sicuramente nonostante lo richiamo tutti i giorni ultimamente perché non è un bel periodo per me”.

Sgomento e cordoglio a Vercelli, per l’accaduto, è stato espresso anche dal CIOFS, centro di formazione professionale dei Salesiani, di cui Zanera e Laganà erano stati alunni.

Anche il sindaco di Borgo d’Ale, Pier Mauro Andorno, alla notizia della tragedia ha voluto lasciare sui social un messaggo di profondo cordoglio per il compaesano Andorno: “Siamo sgomenti per la disgrazia ferroviaria di Brandizzo, che ha provocato cinque vittime colpendo le altrettante famiglie. In questo tragico evento ha perso la vita, ancor giovane, il nostro concittadino Giuseppe Aversa e con l’intera comunità borgodalese ci stringiamo alle famiglie delle vittime, in particolare a quella di Giuseppe Aversa, esprimendo la nostra vicinanza e profondo cordoglio”.

 

 

 

Di seguito i cinque operai che hanno perso la vita oggi.

 

 

 

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1 commento

  1. Il politico usa i termini
    “inaccettabile” e “complicato”
    ciò mi fa capire che
    s’è trattato di qualcosa di
    lontano da chi parla,
    se non del tutto avverso
    e che necessita studi
    Che, chi parla , suggerisce
    di fare, con ponderazione
    Forse è proprio così.
    Ora, secondo me,
    Ci vorrebbero delle indagini serie
    per stabilire
    se è stata una fatalità;
    diversamente, mi sento di ipotizzare,
    s’è trattato di un disastro annunciato
    dopo decenni d’incuria
    non casuale
    ma “fortemente perseguita”,
    promossa dai politici italiani,
    la “classe dirigente” nel complesso,
    e la colpa è di ognuno di essi,
    (un po’ di ognuno di noi
    che ci siamo “distratti”
    quando “essi” .. “operavano”)
    non di nessuno,
    per mancanza di prove
    personali e certe;
    sarebbero, in tal caso, Tutti
    i politici italiani ad essere “inaccettabili”.

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