Donato un candelabro per i 150 anni di Maria Ausiliatrice a Torino, in ricordo di Bruno Poy

Un candelabro liturgico in bronzo e foglia d’oro è stato donato alla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, in occasione dei 150 anni dalla sua inaugurazione, in ricordo dell’avvocato vercellese d’adozione Bruno Poy. Sono stato due benefattori torinesi a compiere il gesto, l’ingegner Cristiano Bilucaglia e il giornalista Maurizio Scandurra.

L’avvocato Bruno Poy, scomparso nel marzo del 2017

Il candelabro sarà donato il prossimo 9 giugno, alla solenne celebrazione delle ore 10, in ricordo del 9 giugno 1868 quando a Torino veniva inaugurato il Santuario di Maria Ausiliatrice (diverrà Basilica Minore nel 1911), voluto da San Giovanni Bosco in quel di Valdocco, cuore pulsante dell’Opera Salesiana, largamente diffusa in tutto il mondo a favore dei giovani.

L’opera è un candelabro liturgico artistico per il Presbiterio, realizzato in bronzo puro, in foglia oro e argento che, nel motivo grafico suggerito all’estro del giovane scultore Ettore Marinelli da Don Cristian Besso, Rettore della Basilica, “riprende e celebra, nella figura iconica del melograno, il tema fondamentale dell’unione dei figli della Chiesa, a sottolineare un messaggio profondo di unità e condivisione”.

“La comunità salesiana, che anima la Basilica di Maria Ausiliatrice, ringrazia del dono dell’artistico candelabro donato in occasione del 150° anniversario della dedicazione al culto della chiesa”, dichiarano Don Guido Errico (Direttore della Comunità della Casa Madre Salesiana), e Don Cristian Besso, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice. “Si tratta di un’opera a firma dei maestri d’arte della fonderia ‘Marinelli’, donata da un gruppo di imprenditori come segno della gratitudine al Signore ed alla Vergine Santa. L’opera presenta il tema del melograno come segno di coesione della comunità credente, unita e custodita da Colei che per prima fu docile alla presenza dello Spirito Santo. Il candelabro rimane anche eloquente testimonianza del servizio dell’arte e dell’artigianato per la celebrazione liturgica”, concludono i religiosi.

L’ing. Cristiano Bilucaglia

Come detto l’opera è stata commissionata alla ‘Pontificia Fonderia di Campane Marinelli’, che dall’anno 1000 a oggi, – in quel di Agnone, in Molise – detiene il primato mondiale in materia di sacri bronzi e arte sacra, e fatta produrre “in memoria di Bruno Poy, torinese di nascita ma vercellese d’adozione, brillante avvocato e uomo generoso amico dei giovani, dei giusti e dei poveri, come testimonia una targa commemorativa che verrà apposta a ricordo perenne di questa memorabile giornata su una colonna ai lati del Presbiterio”, spiegano gli autori della donazione, il giornalista Maurizio Scandurra e l’Ingegner Cristiano Bilucaglia (già eletto ‘Imprenditore dell’Anno’, ideatore della prima start-up che azzera le bollette di luce e gas, riscuotendo ampi consensi anche da parte delle associazioni dei consumatori).

Maurizio Scandurra

“È un dovere ricordarsi sempre qual è la fonte di ogni bene. Di ogni grazia. Fede vuol dire anche testimonianza viva della gratitudine per quanto si riceve ogni giorno in dono dalla vita. Il candelabro è anche un modo per rievocare degnamente in questa preziosa circostanza il talento dell’illustre conterraneo Antonio Spezia, l’architetto e ingegnere che progettò la Basilica: nativo, proprio come il sottoscritto, del Verbano-Cusio-Ossola”, aggiunge entusiasta Cristiano Bilucaglia, che non è nuovo ad atti di mecenatismo puro come la donazione di uova pasquali prodotte in baratto fra imprese (senza denaro) all’Oratorio ‘San Luigi’ (il secondo fondato personalmente da Don Bosco a Torino nel 1847) e la realizzazione del Monumento Nazionale alla Memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (visibile all’ingresso del parco dello storico ex Ospedale psichiatrico di Collegno). Senza dimenticare la produzione del tour nazionale del cantautore Andrea Mingardi, con i concerti gratuiti offerti nell’estate del 2013 ai Comuni italiani colpiti dal sisma del 2012, e la donazione alla ‘Mensa dei Poveri’ di Torino di un’ingente fornitura di pasta atta a sfamare 1.000 poveri fatta produrre – con il denaro risparmiato dalle bollette azzerate – a uno storico pastificio artigianale marchigiano vittima del terremoto del 2016, “come segno di fratellanza con le PMI del Centro Italia, motore primo dell’economia nazionale”, conclude Cristiano Bilucaglia.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here