Donatella Capra: assurdo acquistare l’area dell’anfiteatro

 

 

Vercelli – Per gli ottimisti di sinistra, ieri, in Consiglio comunale, si è consumata la ritrovata armonia tra i partiti e i gruppi che reggono la maggioranza Forte. Ma per gli scettici, sempre di sinistra, la crisi latente è tutt’altro che suoperata, visto che sue esponenti della maggioranza, due donne del Gruppo Misto, Donatella Capra e Manuela Naso, si sono rifiutate di voltare la Variazione di Bilancio. Un fatto, numeri alla mano, tutt’altro che rassicurante per sindaco & Co. Motivo del nuovo e clamoroso dissenso, un capitolo della quarta Variazione di bilancio, in cui vengono destinati 130 mila euro all’acquisto di aree archeologiche, scelta avversata duramente dalle due dissidenti (nonché da gran parte dell’opposizione, con il pentastellato Michelangelo Catricalà in testa).

Donatella Capra, che ha sollevato pubblicamente il caso, ci ha inviato il suo esplicativo intervento fatto in aula prima di lasciare l’aula del Consiglio. Eccolo, integrale:

 

“Il rinvio delle sedute Consigliari del 30 novembre e del 21 dicembre u.s., per mancanza del numero legale, ha permesso a tutti noi di fare una più attente valutazioni circa il contenuto della QUARTA VARIAZIONE del Bilancio 2017-2019 (che per un refuso nella Convocazione del Consiglio precedente risultava essere la QUINTA) anche in relazione alle informazioni acquisite durante la seduta consigliare.
Dopo le dichiarazioni del Sindaco e dell’assessore al Bilancio, apprese dalla Stampa locale, nelle quali, in risposta a specifiche richieste da parte di Associazioni e privati esterni al Consiglio comunale e da un Gruppo consigliare di maggioranza per il finanziamento dell’acquisto dell’area archeologica dell’anfiteatro, affermavano che non si sarebbero mai prestati ad avallare operazioni contrarie alla legge ma avrebbero cercato soluzioni alternative, oggi ci propongono invece di approvare una variazione di Bilancio per il triennio 2017-2019 che, unitamente ad una serie di variazioni condivisibili, ne presenta almeno tre non condivisibili due delle quali hanno anche fondati motivi di illeceità proprio in relazione all’acquisto dell’area archeologica.
La prima non condivisibile, ma purtroppo ormai ineludibile per evitare un debito fuori Bilancio, riguarda i 120.000 euro per coprire l’ulteriore “buco” della farmaceutica per il mancato pagamento della mensa. Debito che raggiunge un importo stratosferico vicino ai 700.000 euro. Sarebbe interessante sapere quali iniziative L’Amministrazione della farmaceutica ha messo in atto per il recupero delle quote non pagate.
Le altre due propongono invece uno spostamento di spesa di 100.000 euro dal codice di bilancio 10052 al codice 01052 per “acquisizione aree archeologiche finanziato con i proventi della Legge 10/77 (oneri di urbanizzazione) “ed un ulteriore spostamento di 30.000 euro, sempre per lo stesso motivo, dal codice di Bilancio 12092 al codice 01052.
Premesso che non ho alcun pregiudizio nei confronti della valorizzazione dell’area archeologica dell’anfiteatro, mi piacerebbe proprio sapere quali sono state le motivazioni che hanno indotto il Sindaco e la Giunta ad un repentino cambiamento di opinione anche in assenza di “strade diverse” da quelle che, se percorse un mese fa, sarebbero state da loro considerate illegali.
E’ noto a tutti che per motivi di contenimento della spesa pubblica a seguito della approvazione della legge 15 11 2011 n.111 si era proceduto in modo drastico a vietare agli Enti territoriali e alle Aziende sanitarie qualsiasi acquisto di beni immobili sino al 2013.
Con l’approvazione della legge 228/12 all’art.1 comma 138 e successive modificazioni, si è riaperta la possibilità da parte dei Comuni di acquisizione di beni immobili, dal 2014, ma a condizioni molto restrittive. Tale articolo dispone infatti che:
“A decorrere dal 1 gennaio 2014 al fine di pervenire a risparmi di spesa ulteriori rispetto a quelli previsti dal patto di stabilità interno, gli Enti territoriali potranno effettuare operazioni di acquisto di immobili solo ove ne siano comprovate DOCUMENTALMENTE L’INDISPENSABILITA’ E L’INDILAZIONABILITA’ attestate dal responsabile del procedimento. Inoltre la congruità del prezzo dovrà essere attestata dall’Agenzia del Demanio.”
Questa normativa ha dato adito ad una serie di interpretazioni e di contenziosi tutti risolti dai TAR e dalle varie sezioni della Corte dei Conti in modo restrittivo respingendo tutti i provvedimenti che non fossero INDISPENSABILI per la funzionalità dell’Ente.
Ed è evidente che l’acquisto dell’area dell’anfiteatro non è indispensabile per la funzionalità dell’Ente.
Il Ministro dell’economia ha emanato anche apposite Circolari con le quali si danno indicazioni circa altri adempimenti necessari al fine del perfezionamento della Procedura.
Se si apporta una variazione al Bilancio di previsione che determina una variazione del PIANO TRIENNALE DEGLI INVESTIMENTI sarà assolutamente necessario procedere contestualmente anche alla variazione di detto Piano e alla modifica del DUP.
L’art.2 del D.M.14 febbraio 2014 prevede che con l’invio al Ministero dell’economia e delle Finanze del piano triennale degli investimenti deve essere prodotta contestualmente l’attestazione del Responsabile del procedimento con la quale viene documentata l’indispensabilità e l’indilazionabilità degli acquisti programmati nel triennio. Di conseguenza, per poter procedere alla variazione di bilancio, dovrebbe essere necessario acquisire l’attestazione relativa all’area dell’anfiteatro.
L’art.3 del D.M.14 febbraio 2014 inoltre da precise indicazioni circa l’ATTESTAZIONE specificando che non deve essere generica ma “deve esporre le concrete motivazioni poste a fondamento delle operazioni di acquisto. In merito al requisito dell’INDISPENSABILITA’ si chiarisce che lo stesso attiene alla assoluta necessità di procedere all’acquisto di immobili in ragione di UN OBBLIGO GIURIDICO INCOMBENTE ALLA AMMINISTRAZIONE nel proseguimento delle proprie finalità istituzionali ovvero nel concorso a soddisfare interessi pubblici generali.
Per quanto attiene alla INDILAZIONABILITA’ si deve comprovare che l’Amministrazione si trovi effettivamente nella impossibilità di differire l’acquisto se non a rischio di compromettere il raggiungimento degli obiettivi istituzionali od incorrere in possibili sanzioni”.
Vorrei ricordare inoltre che nel DUP 2018 – 2020 NON E’ PREVISTO L’ACQUISTO di detta area ma si dice semplicemente che “Anche il patrimonio archeologico, rinvenuto su aree oggi di proprietà privata, potrà inserirsi all’interno del più ampio sistema di valorizzazione attraverso ad adeguate convenzioni che consentano, REPERENDO IDONEI FINANZIAMENTI DALL’ESTERNO, anche attraverso Art Bonus, la pulizia degli ambiti vincolati dell’Anfiteatro Romano e dell’area delle Terme di Via Simone di Collobiano al fine di renderle fruibili al pubblico”.
La competenza specifica delle aree archeologiche non è in capo alle Amministrazioni comunali bensì delle Soprintendenze. Diverse sedi periferiche della Corte dei Conti hanno ritenuto valide le acquisizioni di aree archeologiche operate dai comuni ma finanziate con appositi Fondi comunitari o di Fondazioni bancarie o di privati poiché l’operazione finanziaria in questo modo risultava non incidere direttamente sul Bilancio comunale.
Ed è proprio in questa direzione che, a mio avviso, si sarebbe dovuto e si dovrebbe procedere. Abbiamo in città una Fondazione bancaria attenta da sempre ai valori della cultura che, se interessata, potrebbe benissimo valutare il finanziamento dell’acquisto lasciando alla Amministrazione comunale poi l’onere della gestione, onere che comunque non sarebbe indifferente per le scarse risorse disponibili.
Pertanto alla luce delle considerazioni esposte resta evidente che la variazione di Bilancio proposta per le due voci elencate prima, per complessivi 130.000 euro, non è rispondente alla normativa in vigore per l’acquisizione di immobili da parte del comune.
Per questi motivi, qualora non si ritenesse da parte del Consiglio comunale di procedere, in sede di ratifica, ad una modifica della Delibera della Giunta, comunico che non prenderò parte alla votazione”.

 

 

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