Don Bedello: “Caro Massimo ci hai lasciato un grande segno di amicizia, prossimità, ascolto”

“Chi si accalora per il proprio lavoro è perché lo ama molto. E tu lo amavi eccome il tuo lavoro”. Una commossa dottoressa Anna Burla, ex direttore amministrativo dell’Asl di Vercelli e responsabile dell’Economato, per tanti anni, dell’ospedale “Sant’Andrea”, ora in pensione, ha ricordato così, riuscendo a stento a trattenere le lacrime, Massimo Valli, questa mattina, in Duomo.

La Cattedrale eusebiana era stipata in ogni ordine di posti e all’ingresso della chiesa la stessa grande corona che era stata collocata nello stesso punto per i funerali di Pasquale Fiorenzi: quella dei “compagni di squadra del Piemonte Spot 1970/71”, la meravigliosa formazione allenata in tandem da Fiorenzi e da Giovanni Tassi che, in quell’annata, aveva vinto la Coppa Piemonte nella categoria Allievi. Valli era stato tra i protagonisti di quella stagione.

Il ricordo della dottoressa Burla

Ha aggiunto la dottoressa Burla: “Ti ho conosciuto trent’anni fa, quando ho preso servizio nella sanità vercellese, tu c’eri già e arrivavi da un’esperienza lavorativa alla Bertagnetta. Mercoledì sono venuta a trovarti in ospedale e ancora abbiamo ricordato le cose belle e divertenti che siamo riusciti a fare assieme, come organizzare una cena con persone che non si conoscevano tra di loro. Eri una persona speciale, un lavoratore straordinario perché ci mettevi sempre impegno ed entusiasmo. Non ti risparmiavi mai. Ricordo il giorno in cui fosti ricoverato per un piccolo intervento cardiologico. Il giorno dopo era n programma un trasloco, e tu ti presentasti al lavoro. Te ne sei andato troppo in fretta, prima ancora che potessimo preparaci alla tua assenza. Ma eri fatto così. Se una cosa era da fare, facciamola, punto e basta. Non ti dimenticheremo mai”.

La corona dei compagni del Piemonte Sport ‘70-‘71

Parole di grande affetto anche da parte del parroco del Duomo, che ha celebrato le esequie. Ha detto monsignor Stefano Bedello: “Caro Massimo, in questo giorno di grande mestizia, dobbiamo innanzitutto dirti che hai lasciato un grande segno di amicizia, di prossimità,  di ascolto. E’ per questo che oggi c’è così tanta gente qui in Duomo per te. La tua voglia di di vivere con entusiasmo aveva trovato un efficace collante nello sport. Hai saputo declinare la tua prossimità verso gli altri nello sport, soprattutto nel tuo Piemonte Sport. Nel calcio hai costruito non una carriera, ma la tua figura, una bella immagine che adesso tutti portiamo nel cuore: è una povera e brutta vita quella priva di relazioni, e la tua quindi, è stata bellissima”.

Dopo le esequie, tutti sono andati a stringere i familiari di Massimo Valli in un forte, affettuoso abbraccio, mentre il feretro, su cui era stata deposta una vecchia maglia dell’Inter (la sua squadra del cuore) usciva dal Duomo, on un silenzio carico di dolore e di commozione. 

Edm

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