DIVERGENZE 82 – Io, tu e…Di Maio

D’’accordo gli endorsement non valgono ormai poco più di nulla: tutta la Hollywood che conta (Clint Estwood a parte) era, ad esempio, schierata con Hillary e sappiamo bene come è andata. Ma in Italia, ecco che Orietta Berti ha “osato” dichiarare la sua simpatia per i 5 Stelle che, apriti cielo!

Sono montati ex cathedra migliaia di moralisti dem a sparare a zero contro la paciosa interprete di “Io, tu e le rose”, rea di avere anticipato la sua dichiarazione di voto.
Chi mi segue, sa che non amo particolarmente lo spirito savonaroliano del Movimento di Grillo e di Di Maio (il no alle Olimpiadi resta, per me, la scempiaggine del secolo, anzi del millennio) ma stavolta devo ammettere che il candidato premier dei pentastellati ha fatto una dichiarazione inappuntabile, persino commovente, sul suo incontro con la Berti, poco prima di essere intervistato da Fazio: ““Abbiamo chiacchierato un po’’, ci siamo raccontati i nostri impegni e ne ho approfittato per farmi un selfie assieme a lei, che ho prontamente girato a mia mamma””. Bravo, Giggino. Finalmente un po’’ di quotidiana tenerezza, in mezzo ad un profluvio generale, in tutti gli schieramenti, di dichiarazioni che sanno di mere sparate pre-elettorali e basta.

In questi giorni abbiamo ascoltato politici illustri affermare che:
1) aboliranno il canone Rai (dopo averlo cacciato nella bolletta elettrica),
2) riporteranno a casa loro caricandoli sugli aerei tutti gli immigrati clandestini (boom!!!),
3) andranno a parlare, dopo il voto, con i Cinquestelle (Bersani e Grasso, ideona: quasi come quella delle liberalizzazioni)
4) manterranno l’’abrogazione dell’’Imu sulla prima casa (scelta sbagliatissima, perché il mancato gettito dovrà pur essere compensato da qualcos’altro)
5) i loro adepti, iscritti ed elettori devono considerarsi dei veri patrioti (“patrioti”, Giorgia, nel 2018!?)
6) non si deve più uscire dall’’Eurozona perché in questo momento è scemato il dominio franco-tedesco sul nostro continente.
Etc, etc, etc,

L’’ultima affermazione è proprio di Di Maio e spero che non gliel’’abbia confidata la Berti prima del selfie.
L’’altra sera, ho avuto il piacere di presentare il libro scritto a quattro mani da Daniele Capezzone e Federico Punzi sulla Brexit. I due autori sono andati a intervistare i più grandi esperti mondiali sui temi della vittoria del Leave in Gran Bretagna e, in generale sulla situazione dell’Europa dopo la Brexit. Non un solo slogan: idee, analisi, scenari, previsioni. Le cose che vorremmo dai politici che si candidano a governare l’’Italia dal 4 marzo in poi.
Ma, tornando al temutissimo endorsement della Berti per il suo amico Grillo, va segnalata l’’idea del Pd di presentare un esposto all’’Agcom contro la cantante, rea di aver proferito la sua preferenza alla radio. Fossimo al posto del primo partito di governo, noi al garante delle comunicazioni avremmo spedito in queste ore non il ridicolo esposto contro la fringuellina della barca che va, ma una lettera di chiarimenti sulla sua scelta bislacca di appesantire la già patetica par condicio italiana con il giornalista dichiaratamente schierato.

Altro che i braghettoni delle Kessler della Rai di Bernabei!

ENRICO DE MARIA

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