Coronavirus – Salgono a tre i casi positivi nel vercellese, 81 in tutto il Piemonte

Arriva dalla Regione l’aggiornamento della mattina sulla situazione dei contagi relativi al coronavirus e il comunicato, tra le altre informazioni, segnala che nel vercellese sono saliti a tre i casi positivi.

 

In tutto sono 81 i casi risultati positivi al coronavirus “COVID-19” in Piemonte: 41 in provincia di Asti, 15 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara e 3 nel Vercellese. Nella somma degli 81 positivi, specifica la Regione, rientrano anche 3 casi di pazienti provenienti da altre regioni, trattati in Piemonte.

 

Venticinque persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di questi, 19 sono ospitati in reparti di malattie infettive: 6 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 2 a Vercelli. Altri 13 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva.

 

Finora sono 514 i tamponi eseguiti in Piemonte, 407 dei quali risultati negativi.

 

Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sugli   81 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.

 

È stato riaperto, intanto, in mattinata, dopo essere stato opportunamente sanificato nelle zone a rischio, il Pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, a causa del passaggio di un paziente individuato come “caso sospetto” e risultato poi positivo al test sul COVID-19.

 

Non ha interrotto l’attività, invece, il Pronto soccorso delle Molinette di Torino, dove è stato gestito secondo i protocolli un caso sospetto, risultato poi positivo al test. In via precauzionale, alcuni operatori sanitari di quell’ospedale, una dozzina in tutto, sono stati messi in isolamento fiduciario domiciliare.

 

Per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e il coordinatore dell’Unità di crisi chiedono la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento.

 

Spiega la Regione: “Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose (e non infinite) risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere fronteggiati e curati”.

 

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