DiQui inaugura all’Ex18 con una mostra di Luzzati

DiQui è il nome del nuovo polo culturale per la promozione del territorio e dell’arte che trova spazio nel padiglione Ex18 all’ex ospedale di Vercelli. Un progetto che parte da lontano, cioè da quando fu aperto il bando per la gestione dei locali che, dalla loro apertura, hanno sempre avuto vocazione artistica, come dimostrano le mostre che lì sono state ospitate.

Ora la struttura si evolve: DiQui sarà una «vetrina, un luogo dove poter gustare le prelibatezze tipiche locali, lavorando in collaborazione con le associazioni già presenti sul territorio. Ma non solo, all’interno dell’edificio infatti un’intera area è dedicata alle mostre d’arte contemporanea, aprendo perciò le porte non solo sulla città, ma anche sul mondo circostante», spiegano Ottavio Mezza e Anna Ferrarotti, le due anime del progetto, assieme al direttore artistico Antonio De Luca.

Il ristorante, che aveva già dato un’anticipazione in occasione del Raduno degli Alpini, è già in funzione (naturalmente è il riso a farla da padrone, ma si possono trovare anche prodotti di alta qualità), mentre a breve, domenica 16 dicembre, inaugurerà lo spazio dedicato all’arte. Per farlo è stato scelto Emanuele Luzzati, le cui opere saranno esposte per la prima volta a Vercelli.

“Io, scenografo” racconta il mondo di Luzzati, artista capace attraverso la tecnica del collage e del pastello di fondere stili ed epoche diverse, attraverso l’utilizzo di diversi materiali dà vita a personaggi e ambientazioni fuori dal reale, ma concreti e tangibili.

In esposizione ci saranno le opere più vicine al mondo del teatro, tra scenografie e locandine; le famose illustrazioni, composte da immagini tanto semplici e immediate quanto ironiche e teatrali. Inoltre verranno proiettati alcuni film d’animazione, che per ben due volte l’hanno portato alla nomination all’Oscar per il miglior film d’animazione.

Infine, si potrà ammirare un tributo da parte di tre artisti contemporanei, di cui due appartenenti a questo territorio: Eleuro di Trino, writer eclettico i cui lavori rappresentano pixel e esseri androidi; i Marvellini, di Milano e Vercelli, che lavorano su fotografie e installazioni, provocando volutamente lo spettatore; Matteo Giuntini, di Livorno, che rielabora in sé stesso il mondo esterno e ne ripropone una nuova visione. Reinterpretando immagini di Luzzati o ispirandosi a lui, porteranno negli spazi espositivi i loro stili rimanendo strettamente correlati al meraviglioso mondo del maestro.

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/diquivercelli/

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