Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttore,
ritengo doveroso fare delle precisazioni circa il Vostro Articolo apparso sul Vostro giornale “Tg Vercelli” il 24 dicembre 2019: “Vercelli: bollettino parrocchiale accosta Salvini a Mussolini, insorge la Lega” (leggi qui) parole pubblicate di don Massimo e del diacono Rocco.
Come uomo e come diacono devo dire che in democrazia è ammesso il libero pensiero sia in materia religiosa che politica (sancito dalla Costituzione della Repubblica e dal Conc. Vat. II) e senza nessuna polemica, e nel rispetto di tutti, condivido il sollevato commento del leghista, Paolo Tiramani, quando dice: “Nutro molta fede e molto rispetto. Tuttavia non capisco alcuni preti che utilizzano ogni mezzo per fare dell’assurda politica”.
La Chiesa ha molte voci (specie sull’onda dei social). Molti preti predicano il proprio vangelo dimentichi della storia conservatrice Cattolica con i suoi compromessi… La fede è altra cosa! Il mio ministero diaconale ha una sola voce: del Vangelo di Gesù Cristo per ogni uomo!
Il sottoscritto venne a conoscenza dell’articolo parrocchiale a firma del parroco e del diacono dopo la Vostra pubblicazione. Conosco don Massimo Bracchi, parroco, da molti anni e credo che, in buona fede, ha apposto il nome del diacono per farmi cosa gradita (anche se non è corretto) senza consultarmi o farmi visionare l’articolo.
Senza nessuna polemica penso che la politica (specie nel nostro contesto sociale, nazionale e mondiale) è un gravoso impegno e il “bene comune” dovrebbe essere per tutti la virtù del servire (governare) il popolo col “buon senso di tutti!” Le forzature religiose, di ogni religione, producano il senso di allontanare il popolo dalla fede in Dio, dalla religione e dall’amore verso il prossimo.
Ringrazio cordialmente per il Vostro servizio sociale e di informazione, e per la vostra attenzione.
Diacono Rocco, al servizio del Vangelo di Cristo nella Parrocchia S. Maria Maddalena in Vercelli.