Il 27 novembre 1970, a Manila, la capitale delle Filippine, durante la prima tappa di un’ampia serie di visite pastorali in Asia e Oceania, Papa Paolo VI, che allora aveva 73 anni, fu aggredito, all’aeroporto, da un fanatico – un pittore bolivano trentacinquenne che si chiamava Benjamin Mendoza y Amor – che, travestito da prete, impugnava un crocifisso con una mano e un coltello con l’altra. Prima di essere bloccato dal segretario particolare del Papa monsignor Pasquale Macchi e da monsignor Paul Marcinkus, l’attentatore riuscì a sferrare a Paolo VI due coltellate, una al collo e l’altra al petto, che però produssero soltanto ferite leggere, al punto che lo stesso Pontefice pensò nelle ore seguenti di essere stato colpito da un paio di pugni, e fu semplicemente medicato dal suo dottore personale, il professor Mario Fontana, e proseguì il suo lungo viaggio.
La maglietta ancora insanguinata di Papa Montini, ormai diventata una reliquia da quando il continuatore del Concilio Vaticano II è stato proclamato prima Beato il 19 ottobre 2014 e poi Santo, sempre da Papa Francesco, il 14 ottobre 2018, è custodita nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, a Brescia.
Ebbene, come avvenne un anno fa con la maglietta insanguinata di Papa Wojtyla (per il famoso attentato di Ali Acga) che fu esposta nella chiesa di San Cristoforo, su iniziativa del parroco monsignor Sergio Salvini, anche questa reliquia di Paolo VI verrà a Vercelli per essere esposta e venerata da domani, giovedì, a sabato nella chiesa delle suore Figlie di Sant’Eusebio.
La scelta delle amatissime suore di Vercelli, nel 125° anniversario della fondazione della loro Congregazione, sorta il 29 marzo 1899 a Vercelli per ispirazione di padre Dario Bognetti e madre Eusebia Arrigoni, dipende dal fatto che sempre quest’anno si celebra, proprio in questi giorni,un altro anniversario significativo per l’istituto religioso vercellese. Infatti 65 anni fa l’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini venne a visitare le suore di Vercelli e prese possesso della Congregazione come cardinale protettore.
Ecco spiegato il forte legame tra le suore Figlie di Sant’Eusebio e il Papa successore di Giovanni XXIII.
Proveniente da Brescia, il reliquiario arriverà al Sant’Eusebio domani, giovedì, alle 15 e sosterà innanzitutto nei reparti dell’istituto per la venerazione degli ospiti, anziani e ammalati. Alle 17, nella chiesa dell’istituto, Rosario meditato con testi di Paolo VI e la celebrazione dei Vespri. Alle 18 la Messa celebrata da padre Angelo Sorti, superiore provinciale dei Missionari Monfortani. Alle 21, conferenza-testimonianza del vescovo emerito di Mondovì Luciano Pacomio su: “Paolo VI visto da vicino”.
Venerdì, sempre alle 18, la celebrazione eucaristica sarà presieduta da don Renzo Vanoi, rettore della basilica-santuario della Madonna della Guardia di Tortona. Alle 21, Adorazione eucaristica animata da laici eusebiani.
Infine, sabato, alle 16, Messa solenne commemorativa del 65° anniversario della presa di possesso di Giovanni Battista Montini come cardinale protettore della Congregazione (4 ottobre 1959): presiede l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini e concelebra l’arcivescovo di Vercelli monsignor Marco Arnolfo. Dopo la celebrazione il reliquiario ripartirà per Brescia.
Edm






A quanto pare ormai certo
anche Papa Benedetto XVI
subì un tentativo d’assassinio
durante un viaggio apostolico
in centro-sud America
che va ad assommarsi a quelli
occorsi a tutti gli altri
papi post-conciliari,
Paolo VI
Giovanni Paolo I e II.
L’opera di ognuno
tendeva a porre un rimedio
alla disgregazione morale ed etica,.
oltre che religiosa la del Mondo Cattolico
e con essa, più semplicemente,
del mondo
Fortunatamente fa eccezione
“Papa Francesco”