Crescentino: da dicembre il riavvio dell’impianto di bioetanolo ex Ipb ora di Eni Versalis

 

 

Verrà riavviato partendo da dicembre e entro la primavera del 2020 l’impianto di produzione di bioetanolo di Crescentino, l’ex stabilimento Ibp (Mossi & Ghisolfi), che nel novembre del 2018 era stato acquisito dal gruppo Eni Versalis. L’impianto dell’area ex Teksid era destinato a essere il primo stabilimento al mondo per la produzione di biocarburante utilizzando biomasse di scarto come cippato di pioppo e canna da fiume, ma dopo alterne vicissitudini aziendali e un anno di cassa integrazione di Ibp, iniziata ad ottobre 2017, erano 121 le famiglie dei lavoratori che si erano trovate in forte difficoltà. Molte di esse erano di Crescentino. È poi arrivata l’acquisizione da parte di Eni Versalis, come detto a fine 2018, che portò al riassorbimento di 74 le unità lavorative.

 

 

Il cronoprogramma è stato discusso in una riunione del tavolo tecnico convocato dalla Provincia di Vercelli, che si è svolta venerdì 18 ottobre, per analizzare le integrazioni fornite dalla società Versalis S.p.a. per gli interventi di modifica non sostanziale della autorizzazione integrata ambientale (AIA), modifiche che era state richieste nella precedente riunione del 16 settembre.

Al tavolo erano presenti il Comune di Crescentino con il Sindaco Vittorio Ferrero, l’Assessore all’Ambiente Annalisa Bordignon ed il Responsabile del Settore Urbanistica ed Ambiente, ARPA Piemonte ed i funzionari dell’Area Ambiente della Provincia di Vercelli.

 

Il management ed i tecnici di Versalis hanno dunque illustrato ai componenti del tavolo tecnico il dettaglio delle integrazioni e di tutte le attività di precommissioning e commissioning necessarie alla rimessa in funzione degli impianti della durata di 6 mesi, da dicembre 2019 a maggio 2020.

 

In pratica vi saranno:

 

  • interventi propedeutici alla riattivazione della Caldaia a Biomasse (manutenzione straordinaria, lavaggio, rimontaggio turbina modificata e test dell’assetto cogenerativo);
  • interventi di manutenzione straordinaria e miglioramento dell’impianto di trattamento acque con specifici accorgimenti per l’abbattimento delle emissioni odorifere;
  • interventi di adeguamento normativo di tutti gli impianti (elettrico, anticendio, etc..) dello stabilimento
  • avvio dei procedimenti di trattamento acque, pretrattamento biomasse, idrolisi, fermentazione e distillazione necessari per la successiva produzione di bioetanolo;

 

Nell’ambito del cronoprogramma presentato, la Ditta ha richiesto di poter avviare preliminarmente la caldaia a biomasse, nel corso del mese di dicembre, e giungere al completo riavvio dell’impianto di bioetanolo entro maggio 2020.

 

“Tale richiesta di carattere straordinario è stata motivata da esigenze di natura tecnica, legate allo stato di avanzamento degli interventi di efficientamento e di manutenzione straordinaria, soprattutto sull’impianto di bioetanolo, dove si sono concentrati i maggiori investimenti di miglioramento” si legge in una nota a relazione del tavolo tecnico.  “Ciò si è reso necessario in quanto l’impianto di produzione di etanolo risulta fermo da più di due anni – spiega ancora il comunicato – e la caldaia stessa da oltre un anno e mezzo; il riavvio preliminare della centrale è, inoltre, per la Società propedeutico alla produzione di bioetanolo, al fine di testare gli interventi di adeguamento dell’assetto cogenerativo e le sezioni di spillamento del vapore”.

 

Fino all’avvio dell’etanolo non disponendo della lignina la Caldaia sarà alimentata unicamente a cippato di legno vergine, il cui approvvigionamento sarà a “filiera corta”.

 

“Il Tavolo tecnico, valutata la configurazione di riavvio proposta, non ha rilevato particolari obiezioni tali da definire sostanziali le modifiche richieste ed ha deciso, infine, di verificare il rispetto del cronoprogramma e delle varie prescrizioni in due momenti di incontro che si svolgeranno all’interno dei sei mesi di messa in marcia” scrive la Provincia. E poi aggiunge: “La Società ha confermato la volontà di organizzare un’Open Day, presumibilmente entro la prima decade di dicembre, al fine di permettere una visita pubblica dello stabilimento a tutte le persone che lo desidereranno2.

 

 

 

 

 

 

 

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