Covid – Apertura di Burioni e Locatelli (Consiglio superiore di Sanità) sui test virologici

 

Per arrivare alla sospirata fase due (la prossima almeno parziale ripartenza del Paese) la strada dovrà essere quella testa dei test sierologici abbinati ai tamponi. Lo hanno sostenuto poco fa, da  Fazio, il virologo Roberto Burioni e il Presidente del Consiglio  Superiore di Sanità Franco Locatelli, dopo ovviamente, ha aggiunto Locatelli, la “validazione” di questi test, sulla quale che il Consiglio superiore di sanità sta attivamente lavorando. Si sta quindi sdoganando ai massimi livelli scientifici una proceduta (l’esame sierologico) sulla quale fino a poche settimane credevano davvero in pochi, primo fra tutti il sindaco di Robbio Lomellina Roberto Francese.

Il tutto ovviamente abbinato alla presenza decisiva delle mascherine di protezione, sperando che Stato e Regioni di sveglino non demandando tutto al solito, unico e straordinario Carlo Olmo, che però non può sostituirsi ad essi.

Quelle di Burioni e Locatelli sono due delle più autorevoli voci che si possano oggi ascoltare in Italia in tema di lotta al Covid. E ora è possibile che anche Regioni e Asl (come quella di Vercelli, che adesso ha fatto sì che l’esperienza dei test venisse sospesa a Desana: ma Trino è andata avanti lo stesso perché dipende dall’Asl di Alessandria) che avevano alcune perplessità sull’esame virologico possano, nei prossimi giorni, anche ricredersi.

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