Vercelli – Sono volontari della Croce rossa, in tre turni da otto ore, per coprire l’intera giornata, a presidiare da ieri mattina la nuova struttura post-acuzie di via Quintino Sella (già residenza degli studenti universitari) destinata adesso ai malati di Covid in via di guarigione dimessi dall’ospedale: un’idea del Comune (ed in particolare del sindaco Corsaro) subito raccolta dall’Asl di Vercelli.
“E’ stata appunto l’Asl – spiega il presidente della Cri vercellese Mauro Olivero – a contattarci per sondare la nostra disponibilità ad attuale la ‘guardiania’ della struttura. I miei straordinari volontari, che colgo l’occasione per ringraziare per come e quanto si stanno spendendo in questa emergenza, hanno subito detto sì. E da martedì mattina sono lì suddivisi in tre turni: dalle 8 ale 16, dalle 16 alle 24 e da mezzanotte alle 8”.
I volontari della Cri non entrano i contatto con i degenti (compito che spetta esclusivamente al personale dell’Asl), ma svolgono una funzione importantissima di trait-d’union tra gli ospiti della struttura e appunto i medici o il 118 avvisandoli se è necessario l’intervento; ma anche con i familiari, ricevendo la biancheria e gli oggetti personali dei degenti e dando loro tutte le informazioni possibili. Al mattino vanno anche ad accendere i bollitori dell’acqua, per le colazioni, seguendo, nello svolgere questi e altri compiti quotidiani compiti, percorsi ovviamente diversi da quelli dei degenti e dei medici. Per inciso, i pasti vengono serviti direttamente dall’Asl nelle singole stanze dei degenti.
Aggiunge Olivero: “Sono davvero orgoglioso dei miei volontari. Quando siamo piombati, in pochi giorni, in piena pandemia, confesso di aver pensato che qualcuno, e l’avrei capito, potesse chiamarsi fuori. Non solo non è accaduto, ma i volontari della Cri hanno triplicato i loro sforzi. Li ammiro, e approfitto di questa intervista per ribadire il mio ‘grazie’ a queste fantastiche persone”.





