Coronavirus, dei 6 casi citati nell’ordinanza della Regione ne restano in piedi solo tre

Vercelli – D’intesa con il Ministero della Salute, la Regione Piemonte aveva appena emesso l’ordinanza con le draconiane “misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica sa Covid-2019”, citando “n. 6 casi in tre Comuni del territorio dela Regione Piemonte”, che i casi in questione sono diventati ufficialmente tre. Tutto perché gli esami di secondo livello svolti all’ospedale Carle di Cuneo hanno accertato poco dopo che i tre cittadini cinesi che si sospettava essere stati contagiati dal nuovo Coronavirus in realtà non lo erano.

Ovviamente, l’ordinanza era ormai stata emessa e non c’era più modo di cambiarla. In ogni caso, nonostante l’esiguità del fenomeno nella nostra Regione (almeno stando agli accertamenti ufficiali) il governatore Alberto Cirio e il ministro Roberto Speranza ritengono di aver fatto la cosa giusta a tutela dei cittadini piemontesi.

Intanto, prima che la Regione prendesse questo provvedimento-quadro per tutto il Poiemonte, il presidente della Provincia Eraldo Botta, il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro e il sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani avevano già anticipato “in via precauzionale, al fine evitare la diffusione del virus COVID-19, la sospensione di ogni attività dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche di formazione superiore, salvo le attività formative svolte a distanza”.

 

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