Consiglio sul caso-Aprc: tutti in attesa della risposta del prefetto

La conferenza stampa dei sottoscrittori del Consiglio straordinario

 

Vercelli – “Questo Consiglio comunale s’ha da fare”, tuonano gli undici consiglieri comunali che hanno firmato la mozione sull’ormai famoso caso del contratto preliminare firmato dal Comune con Aprc. “No, non s’ha da fare”, ribatte invece il sindaco. Forte dell’articolo 30 del Tuel, il Vangelo per gli enti locali, che dice che, a comizi elettorali giù convocati, e cioè nei 45 giorni precedenti le elezioni, non si possono convocare Consigli straordinari, salvo che non si debbano adottare atti urgenti e improrogabili”.

“Ma sul chi decide quali siano questi atti ‘urgenti e improrogabili – controribattono i consiglieri firmatari, che hanno la maggioranza dei numeri in Consiglio – la giurisprudenza è chiara: in base ad un’ordinanza del ministero dell’Interno del 7 dicembre 2006, la scelta va valutata ‘caso per caso’ dal Consiglio comunale (che ne assume la responsabilità politica)”. Ergo, sostengono i firmatari della mozione che criticano apertamente il preliminare sottoscritto con il gruppo lionese, questo Consiglio va assolutamente convocato.

E dunque è di nuovo polemica, ferocissima, aperta su questo argomento. E mentre la presidente del Consiglio comunale Manuela Naso, concordando questa soluzione con gli stessi consiglieri firmatari, ha interpellato il prefetto che dovrebbe rispondere nel giro di pochi giorni, ecco che essi sono tornati alla carica ieri in conferenza stampa, affermando di avere piena fiducia nella risposta positiva del dottor Michele Tortora proprio in base alla famosa circolare interpretativa del Ministero.

Alla conferenza stampa hanno preso parte Alessandro Stecco, capogruppo Lega e primo firmatario della mozione, Antonio Prencipe (coordinatore cittadino di Forza Italia), Enrico De Maria (Vercelli Amica), Gian Luca Zanoni (SiAmo Vercelli), Paolo Campominosi (Gruppo Misto) e Michelangelo Catricalà (Movimento 5 Stelle).

E’ stato Stecco ad illustrare che cosa era stato concordato in capigruppo con Manuela Naso e a dire che, pur avendo piena fiducia nella decisione del prefetto, ad avviso degli undici firmatari, il Consiglio può avere luogo (si parla del 2, o forse del 3 maggio) proprio perché il Consiglio comunale, attraverso la maggioranza dei consiglieri, espressa in capigruppo, si è già espressa. 

Poi, il capogruppo della Lega ha ribadito tutte le sue perplessità sull’atto che i firmatari della mozione vorrebbero bloccare. Perplessità espresse da tutti gli altri presenti alla conferenza stampa.

Ha detto Catricalà “Il punto in cui si dice che nemmeno alla firma del rogito verrà reso noto il nome di chi si insedia. Un aspetto che riteniamo molto preoccupante”.  Di “azzardo” ha parlato l’indipendente Campominosi, secondo il quale “in questo atto non c’è nulla di certo, a partire dai bilanci della Aprc, mentre le offerte presentate dalle altre aziende avevano contenuti chiari”. Drastico Prencipe: “Diffido il sindaco dal fare campagna elettorale sulle spalle di chi cerca lavoro, sparando numeri occupazionali che non sono sono confortati da alcun atto concreto”.

Zanoni, che ha esaminato a fondo il preliminare, ha osservato: “Ci troviamo di fronte a un atto che tutela solo l’azienda e non il Comune. Se fra nove mesi Aprc non avrà trovato i compratori finali, il Comune si dovrà riprendere i terreni, non incasserà nemmeno una penale da parte della ditta e in più le altre aziende che avevano fatto domanda per venire a Vercelli avranno già trovato altri terreni sui quali insediarsi”.

De Maria ha sottolineato come l’insistere sul fatto che le aziende che dovrebbero installarsi nell’area non possano rivelarsi “perché quotate in Borsa” fa ridere come gli sketch di Crozza e ha aggiunto: “Se Maura Forte ritiene che l’operazione sia di grande vantaggio per la città, non capisco perché non voglia parlarne pubblicamente in Consiglio”.

Nelle prossime ore, sono attese risposte decisive.

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