Il Consiglio dei Ministri approva il Decreto Covid: prime indicazioni su Natale e Capodanno blindati

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo “Decreto Covid” per regolamentare pesantemente e di fatto “blindare” il Natale e il Capodanno degli italiani con divieto di spostamenti il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, se non all’interno dei confini comunali. Mentre dal 21 dicembre al 6 gennaio vi sarà il blocco degli spostamenti tra le regioni e divieto di raggiungere le seconde case se nelle altre regioni, le seconde case non saranno raggiungibili anche in zone gialle nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio. Il decreto legge Covid conferma la stretta voluta del Governo sulle festività, per fare paura di una possibile terza ondata di contagi.

In Consiglio dei Ministri, dopo una animata discussione, è arrivata anche la decisione di confermare, con il prossimo dpcm, lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbero tornare in classe tutti gli studenti.

I maggiori litigi però sono avvenuti sugli spostamenti. Si annuncia infatti già rovente il confronto delle prossime ore con le Regioni visto che Pd-M5s-Leu sono intenzionati a tenere la linea più dura possibile. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla, ma anche nelle zone gialle verranno attivate le nuove restrizioni.

Il Governo spinge, dopo un lungo e teso confronto, per riportare tutti gli alunni delle superiori in classe solo il 7 gennaio: in Cdm Lucia Azzolina e il M5s confermano la preferenza per il ritorno in classe a dicembre, ma su questo punto dovrebbe essere accolta la richiesta delle Regioni di aspettare il nuovo anno, organizzando intanto il sistema dei trasporti. Una decisione finale sarà presa nelle prossime ore. In nottata, dopo un lavoro di revisione che prosegue anche dopo il Cdm, il governo ha inviato ai governatori il nuovo dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà già oggi in serata e sarà in vigore dal 4 dicembre. Viene confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno, le misure si faranno ovunque più rigide.

Il nuovo decreto, di due soli articoli, serve a dare “copertura” proprio alla stretta natalizia. Permette a Conte di firmare un dpcm che duri fino a 50 giorni (ora il limite è 30) e quindi di fissare la scadenza del decreto in vigore dal 4 dicembre anche oltre l’Epifania (tra le ipotesi c’è quella del 15 gennaio). Ma soprattutto, consente misure più rigide nelle festività a prescindere dal “colore” delle Regioni. E stabilisce che dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione.

Altra discussione ancora in atto è su misure come quella di far chiudere i ristoranti degli alberghi la notte del 31 dicembre o sulle deroghe alla quarantena per chi rientri dall’estero, su cui si è dibattuto a lungo in Cdm.

 

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1 commento

  1. E’ evidente: le msure che si stanno per prendere non hanno nulla a che vedere con la salvaguardia della Salute, ma servono anche questa volta a preparare le strategie “a largorepiro”, ben più dirompenti e da tempo sielnziosamente programmate per vedere la luce a metà/fine gennaio. Salvo sorprese provenienti da molto lontano.

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