Confesercenti lancia l’allarme: “A forza di mancette le aziende muoiono”

Confesercenti lancia l’allarme. In media, meno del 5% della perdita subita: questo riceveranno le imprese del commercio e del turismo dal Decreto Sostegni approvato venerdì 19 marzo dal Governo. Il dato emerge da una simulazione condotta da Confesercenti sulla base di quanto previsto dal provvedimento.

Si sono ipotizzate un perdita del 30% e una del 60% e due fatturati per ciascuna fascia di beneficio stabilita dal decreto. Nel caso della prima fascia (100.000 € di fatturato con il 60% di contributo) si va dal 7% di copertura della perdita al 5%. Nella seconda fascia (fatturato dal 100.000 a 400.000 € con il 50% di contributo) il beneficio è del 4,2%.

Nelle fasce superiori il beneficio si abbassa ulteriormente. Poiché gran parte delle aziende del commercio e del turismo si trova nelle prime due fasce, ne consegue che per loro il beneficio medio è appunto inferiore al 5% (consultare la tabella in pdf a fondo articolo).

In ogni caso, qualsiasi sia il contributo per un anno di perdita, esso risulta sempre inferiore alla perdita di un mese (salvo in un’unica, isolata ipotesi). I pochissimi casi in cui il beneficio è percentualmente superiore al 5% ciò dipende dal fatto che il decreto prevede l’integrazione a 1.000 € (2.000 per le società) per tutte quelle aziende il cui contributo calcolato con i parametri previsti risultasse inferiore a quella soglia.

«Purtroppo – spiega il delegato provinciale FIEPeT Confesercenti, Luca Impellizzeri – eravamo stati buoni profeti ad anticipare questa situazione: i numeri sono impietosi e configurano l’ennesimo provvedimento incapace di venire incontro alle esigenze di imprese ormai allo stremo. Le poche migliaia di euro che ognuna di loro riceverà basteranno a malapena a pagare una mensilità di affitto o a far fronte a qualche bolletta. Eppure qualche risorsa in più si sarebbe potuta trovare abolendo provvedimenti come il cashback o la lotteria dello scontrino».

«Fa male constatare che molti di coloro che potranno aderire al condono fiscale avranno un beneficio superiore a quanti riceveranno il sostegno – conclude Impellizzeri nella sua analisi – A questo si aggiunga che l’emergenza non è finita: di per sé insufficiente, il provvedimento lascia fuori il 2021, nonostante le nostre aziende continuino a essere chiuse e non si veda all’orizzonte alcun serio piano per la riapertura. Purtroppo l’auspicato cambio di passo non c’è stato e si continua con la linea delle ridicole mancette: ma a forza di mancette le aziende muoiono».

Tabella ipotesi calcolo contributo

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1 commento

  1. Confesercenti dopo un anno e mezzo ha già fatto due righe di conti, sia pur ancora piuttosto approssimativi. Andando a spanna, avanti di questo passo. .. azzardo che fra un anno il 30% delle aziende chiuderà per sempre. Dicono alcuni politici (persone che “sanno”) che è un bene per l’economia. Si consolida!

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