Condanna a 10 anni per il padre di Miriam

Una condanna a 10 anni di carcere. È quella subita da Elmostafa Hayan, l’uomo di Livorno Ferraris che, lo scorso 15 marzo, fece finire sull’asfalto la figlia Miriam investendola con la sua auto. La sentenza è stata letta questa mattina in tribunale a Vercelli.

Le accuse per l’uomo erano di di tentato omicidio e maltrattamenti. Il pubblico ministero, Mariagiovanna Compare, aveva chiesto una condanna a 13 anni. L’uomo,  dopo un periodo trascorso in carcere, ora si trova agli arresti domiciliari.

 

I fatti risalgono al 15 di Marzo 2019, quando in via Del Molino del Comune di Livorno Ferraris, verso le ore 14, si verificava un sinistro stradale con investimento di un pedone. Sul posto, uno dei primi ad intervenire è un carabiniere della locale stazione che blocca l’investitore, scoprendo che, in realtà, era il padre della vittima, una giovane 20 enne che riportava ferite superficiali ad una gamba, chiedendo poi manforte dai colleghi di pattuglia.

Accompagnati in caserma, la ragazza raccontava che da oltre 2 anni il padre la maltrattava, poiché non accettava il suo modo di comportarsi in pubblico, era molto geloso, ma non per questioni religiose, poiché possessivo. Con il padre, cittadino marocchino 50 enne, i rapporti negli ultimi mesi erano talmente limitati che i due non si parlavano e vivevano di fatto “da separati in casa”. Quel giorno la figlia doveva sostenere un colloquio di lavoro ed il padre, si era proposto, per controllarla, di accompagnarla, ma la stessa aveva rifiutato di salire in macchina con lui. L’uomo, per nulla dissuaso, aveva deciso di seguirla a breve distanza, cercando lungo la strada di invitarla a salire in auto ma, ad un certo punto, al suo ennesimo rifiuto, era andato su tutte le furie, tanto da accelerare improvvisamente la marcia, investendola. La prontezza di riflessi della giovane le permetteva di scansarsi quel tanto da non essere colpita in pieno, venendo comunque scaraventata a terra riportando delle lesioni superficiali. L’uomo era stato arrestato dai carabinieri di Livorno Ferraris con l’accusa di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Oggi l’epilogo giudiziario della vicenda.

Subito dopo la lettura della sentenza l’avvocato della difesa, Fabio Merlo, che valuterà il ricorso in Appello, ha parlato di “Sentenza severa, ma comunque inferiore alle richieste dell’accusa”. Le motivazioni della sentenza saranno note entro 90 giorni.

 

 

L’invito che viene rivolto alla comunità vercellese è quello di rivolgersi tempestivamente ma con fiducia alle FF.OO. per chiedere un consiglio ed aiuto, prima che le situazioni familiari degenerino in violenza poiché, se prese per tempo, possono essere talvolta risolte anche pacificamente attraverso un colloquio “moralizzatrice” tra le parti alla presenza dei carabinieri.

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