Il Codice di Sant’Eusebio al centro di un progetto internazionale

Team del Lazarus Project al lavoro nel 2014

L’Evangeliario legato a Sant’Eusebio, datato alla metà del IV secolo, è alla base del primo nucleo dello scriptorium della Biblioteca Capitolare di Vercelli. Il manoscritto sarà il fulcro delle iniziative che la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare proporrà per i 1650 anni dalla morte del Santo.

In queste settimane la Biblioteca Capitolare sta lavorando assiduamente a una ricerca condotta dalla Facoltà di Teologia dell’Università di Halle-Wittenberg, che vede anche il coinvolgimento dell’Università americana di Rochester e di quella di Gottinga.

Lo studio in corso si sta occupando di aggiornare alcune teorie precedenti, legate alle più antiche testimonianze dei Vangeli in lingua latina (tutte datate alla metà del IV secolo), sui possibili legami e contaminazioni tra il Codex Vercellensis e frammenti di Vetus Latina presenti in importanti biblioteche europee.

La consulenza scientifica della Biblioteca Capitolare è stata richiesta per approfondire gli aspetti codicologici del manoscritto e delle tracce lasciate dalla legatura, oggi musealizzata nel Museo del Tesoro del Duomo.

Le nuove ricerche condotte sul gruppo di manoscritti si possono avvalere delle analisi multispettrali condotte dal team del Lazarus Project, effettuate dal gruppo americano sul codice vercellese nel 2014. Questo nuovo materiale consente l’approfondimento, in un’ottica differente e con nuove informazioni, degli studi paleografici, della morfologia, nonchè della fonetica e della semantica di questi testimoni.

Questa si tratta solo di una fase iniziale della ricerca che ha come obiettivo un progetto internazionale per lo studio completo, parallelo e comparativo dei frammenti e del codice di Eusebio, così da fare luce su questi antichi e preziosi testimoni dei Vangeli.

La comunità scientifica che ruota intorno alla Biblioteca Capitolare, ormai da qualche anno si sta occupando del patrimonio codicologico sotto molteplici aspetti: dalle analisi multispettrali, a progetti di digitalizzazione, senza dimenticare la ricerca e lo studio continuo dal quale scaturiscono informazioni che confermano l’importanza nei secoli non solo dello scriptorium eusebiano, ma anche della schola che ruotava attorno alla Cattedrale, segno che la missione del protovescovo Eusebio si è concretamente radicata nel territorio e nella società, anche dopo la sua morte.

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