Clamoroso: con un comunicato di poche righe LivaNova annulla gli 83 licenziamenti

 

Vercelli – Clamoroso sviluppo nella vicenda “LivaNova”. Poco fa con un comunicato di poche righe consegnato ai sindacati nella see di Confindustria in via Piero Lucca, il direttore tecnico dell’azienda di Saluggia, che produce valvole cardiache, e la responsabile del personale hanno annunciato la sospensione della procedura di licenziamento degli 83 dipendenti che avrebbero dovuto lasciare l’attività a gennaio.

Increduli, ma ovviamente felici, i sindacati che hanno immediatamente convocato un’assemblea nello stabilimento di Saluggia. Dice Gianluigi Guasco, della Uil: “Siamo ovviamente molto contenti di questa clamorosa novità, ma vigileremo su questa vicenda che ha dell’incredibile. Non dimentichiamo che l’azienda, non più di qualche settimana fa aveva annunciato l’intenzione di chiudere un’attività rilevante qui da noi per trasferirla in Canada. Adesso, nei pochi minuti di colloquio che abbiamo avuto oggi, ci viene invece a dire che probabilmente verrà chiusa parte della produzione in Francia e in Canada Prendiamo atto di questa bellissima notizia di Natale, ma vigileremo attementamente, osservando che questa inversione a U è il frutto della mobilitazione di queste settimane dei lavoratori, dei sindacati e dell’intero territorio”.

Tra i primi a commentare la notizia il consigliere regionale ed ex presidente della Provincia, Carlo Riva Vercellotti, che dice: “Esprimo la mia soddisfazione per il ritiro della procedura di licenziamento per gli 83 dipendenti dello stabilimento di Saluggia. Nelle scorse settimane mi ero attivato insieme con l’assessore al Lavoro Elena Chiorino per scongiurare l’ennesima serrata che avrebbe comportato pesanti conseguenze anche nell’indotto. Ora non abbassiamo la guardia, insieme con l’assessore stiamo lavorando per difendere e sostenere il comprensorio delle alte tecnologie mediche, dell’innovazione e della ricerca presenti nel territorio e che costituiscono una eccellenza piemontese. Siamo già in contatto con l’Università di Torino per avviare un progetto di rilancio dell’area”.

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