Ci ha lasciati Pina Fidanza, per 40 anni alla guida del bar-ristorante della stazione

Vercelli – Giuseppina Maiocchi, per quarant’anni (dal 1961 al 2000) alla guida del bar-ristorante della stazione con il marito, Gioachino Fidanza, se n’è andata a 95 anni lasciando un caro ricordo e tanta tristezza tra le migliaia di vercellesi che l’hanno conosciuta, apprezzata e che le volevano bene. Ha raggiunto il marito dopo ventiquattro anni, e lascia i figli Laura e Gigi con le loro famiglie. I funerali saranno celebrati lunedì alle 9,30 nella chiesa di San Bernardo (la Madonna degli Infermi), dove oggi, sabato, alle 18, verrà recitato il Rosario.

Originaria di Pavia, dopo aver lavorato all’Ilva e alla Caproni, la signora Pina si trasferì con il marito (originario di Novara) a Vercelli nel 1953: la coppia aprì un bar che si chiamava “Italia” vicino all’omonima sala cinematografica, in piazza Pajetta. Nel 1960. I coniugi Fidanza parteciparono al bando delle Ferrovie dello Stato per la gestione del buffet della stazione, e lo vinsero. Da allora, per quasi quarant’anni, la signora Pina e il marito si sono svegliati, ogni giorno, alle tre e mezza per andare ad aprire il bar ristorante. Negli ultimi anni, la sveglia era stata spostata alle 4,30 perché il locale apriva alle 5.

Migliaia di pendolari, ricordano la gentilezza di quella signora alla cassa. Dice la figlia Laura: “Mamma era talmente in sintonia con i clienti che molti, anche quando non prendevano più il treno per andare a lavorare, o per venire a Vercelli, tornavano al bar per presentarle la loro famiglia, i loro figli”. Un rapporto straordinario, familiare, si era instaurato pure con i dipendenti del buffet che, ad un certo punto, arrivarono ad essere anche dieci-dodici.

Oltre alla famiglia e all’attività quotidiana al bar-ristorante, una terza passione della signora Pina era per il lavoro a maglia. Racconta la figlia Laura: “Era davvero brava, oserei dire un’artista. E le piaceva insegnare agli altri questa occupazione di cui andava a fiera. Con don Sergio Vercelli, aprì una scuola di lavoro a maglia all’oratoio del Duomo, al punto che don Sergio, orgoglioso, scherzava: “Ho un oratorio che, oltre ad accogliere bambini, ospita numerose signore di mezza età”.

Dopo la scomparsa di Gioachino Fidanza, è stato il figlio Gigi (oggi tassista) a prendere il suo posto, accanto alla mamma, al buffet della stazione, fino appunto al 2000, quando la famiglia Fidanza decise di interrompere l’attività intrapresa quarant’anni prima. Quel giorno, se ne andò una fetta del cuore di Pina Maiocchi, che versò qualche lacrima. Oggi sono un vero fiume quelle stanno versando per lei i vercellesi che le hanno voluto bene.

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