Chiesti 11 anni di carcere per l’ex assessore Roberto Rosso, coinvolto nel processo “Carminus” contro la ‘ndrangheta

Roberto Rosso

Pesantissima richiesta di carcerazione da parte della Procura, stamattina in tribunale ad Asti,  per l’ex assessore regionale, ed ex vicesindaco di Trino, Roberto Rosso, imputato nel processo “Carminius”  contro le cosche della ‘ndrangheta presenti a Carmagnola e nella cintura sud di Torino. Rosso è imputato per voto di scambio politico mafioso. Per lui i Pm della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Torino, Paolo Toso e Monica Abbatecola, hanno chiesto 11 anni di reclusione. Rosso è accusato di aver versato soldi (poco meno di 8mila euro) a due rappresentanti dei clan calabresi (Onofrio Garcea e Francesco Viterbo) in cambio di un appoggio elettorale e voti alle elezioni regionali del 2019. Nel processo “Carminus”  sono coinvolte altre 26 persone, le pene complessive richieste ammontano a 302 anni di carcere.

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1 commento

  1. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria per mancanza di competenze .. ma un’osservazione mi sembra possibile fare.
    Premesso che Rosso pare fosse molto arrabbiato per lo scarsissimo numero di voti che riteneva di aver verosimilmente ottenuto dai 7mila euro, quindi l’entità del reato sembra quantomeno piuttosto circoscritta.. sia per l’importo sborsato che per il vantaggio ottenuto .. del tutto correlati .. visto che comunque ha pagato vuol dire che non era (o non era ancora) uno dei “loro” ..
    la domanda:
    Quanti nonni o genitori col figlio disoccupato non pagherebbero (e molte volte forse hanno pagato) molto volentieri soli 7mila euro come “tassa di entrata” per un “posto” in Regione .. e quale posto! .. basta così poco?? .. e tutto è garantito da un’associazione molto efficiente in tutto il mondo. Forse più delle nuove mafie appena approdate sul territorio nazionale. Sarà forse corruzione, si, ma a buon mercato!

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