Centrosinistra: no di Finocchi a fare il vice di Moccia. I SiAmo non fanno la lista

Tira un aria politica molto frizzante in queste ore a Vercelli, con notizie decisamente importanti su tutti i fronti. La prima l’abbiamo anticipata ieri sera: sembra (usiamo ancora il dubitativo, ma solo per precauzione) che oggi il sindaco Daniele Pane, in conferenza stampa con il presidente sella Provincia Davide Gilardino (entrambi esponenti di spicco di Fratelli d’Italia), farà retromarcia sull’idea di autocandidare il suo Comune a deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Il tutto, pensiamo, con grande sollievo del presidente uscente, e ricandidato, della Regione Alberto Cirio.

E a proposito di candidature, passiamo al capoluogo. È il 13 marzo, e mentre Carlo Olmo ha già raccolto le firme a sostegno della sua lista (ne bastavano duecento, ma siamo ben oltre le trecento) e Michelangelo Catricalà ha pure avviato la raccolta, i due schieramenti politici maggiori non hanno ancora il candidato sindaco. Ieri sera, nella sede del Pd, si sarebbe dovuto svolgere un summit importante per non dire decisivo.
Per quanto ne sappiamo, la proposta doveva essere questa: candidata sindaca la segretaria provinciale del partito, Maria Moccia (persona davvero esemplare), in ticket, per il ruolo di vice sindaco, con il leader di Azione a Vercelli Fabrizio Finocchi. Ma pare che quest’ultimo non l’abbia presa molto bene, e che non abbia dato l’ok per l’incontro mandando a monte questo progetto.
In sostanza, Finocchi avrebbe trovato del tutto inattuabile il fatto di dover correre, spiegando ai suoi elettori che avrebbero dovuto votarlo per fare il vice sindaco. Cosicché Azione, a Vercelli, tornerà a riunirsi con ItaliaViva (ottimi i rapporti fra Finocchi e Francesca Tini Brunozzi), rilanciando una proposta chiara e consolidata di centro. E il ricostituito asse Calenda-Renzi correrà di nuovo fa solo, con Finocchi candidato sindaco.

Intanto, SiAmo Vercelli ha proceduto alla nomina del suo “storico” consigliere comunale Gianluca Zanoni come referente, annunciando però che il gruppo, che aveva fatto benissimo nelle elezioni del 2014 e abbastanza bene anche in quelle del 2019, stavolta non sarà in lizza. Ci sperava il Pd, che a questo punto, tramontato il ticket Moccia-Finocchi, riconfermerà la scelta della sua segretaria, oppure tornerà sulla proposta dell’ex sindaco Gabriele Bagnasco (o in alternativa l’ex assessore Michele Cressano)? E ancora, tramontata l’idea dell’alleanza con i centristi, ci sarà il tentativo in extremis di cercare anche a Vercelli il campo largo con il M5S che proprio nei giorni scorsi ha annunciato di voler scendere in campo, con una candidata a sindaco donna?

E passiamo al centrodestra. Tramontato il primo incontro al vertice con le tre segreterie perché Fratelli d’Italia aveva il compito principale di dover convincere Daniele Pane a fare retromarcia sul deposito nucleare (e anche la candidatura per il sindaco del capoluogo poteva aspettare), ora – ripeto, siamo al 13 marzo – sarà il caso che ci si dia una mossa. Riepilogando, la Lega è decisa ad opporsi alla ricandidatura di Andrea Corsaro. Lo ha detto e ribadito il segretario peovinciale Daniele Baglione: “Per noi l’uomo giusto per la guida della coalizione è Roberto Scheda”. Forza Italia non si è pronunciata ufficialmente, ma potrebbe fare il nome del proprio segretario provinciale, come candidato di bandiera, cioè Antonio Prencipe, senza però rinunciare ad aperture sulla conferma di Corsaro.
E Fratelli d’Italia, dopo gli esiti delle Regionali in Sardegna e in Abruzzo, potrebbe alla fine pronunciarsi per il quarto mandato di Corsaro, perché ben difficilmente il partito della Meloni sembra disposto a rinunciare, adesso, ad un sindaco uscente (che in fondo è il pensiero della commissaria della federazione provinciale Sara Kelany). La scelta, chiusa la partita Trino, dovrebbe essere imminente.

Morale. Per ora solo Olmo si è mosso, e assai bene, con candidature giudicate molto interessanti, come quella della radiologa del “Sant’Andrea” Annalisa Oppezzo e del dipendente del Tribunale Ilario Scuteri. La candidatura di Olmo che alcuni tendono a trascurare sembra forte anche perché sono in tanti a ricordare quanto il Lupo Bianco ha fatto, con le mascherine, durante la pandemia.

Questa partita si giocherà più che sui progetti per il futuro sulle cose fatte; e sempre qui, ad esempio, Corsaro potrà far valere i cantieri già aperti per 60 milioni di euro, tra i quali l’ambizioso piano-Kipar di viale Garibaldi. Basterà tutto ciò per fare propendere la bilancia dalla sua parte, anziché dalla parte di Riva Vercellotti o di Davide Gilardino? Entro questo fine settimana la risposta.

Edm

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1 commento

  1. Il PD sembra in rottura prolungata
    visto che non può neppure contare,
    come pareva “scontato”,
    sui “SiAmo” e sui Finocchi,
    Il centrodestra sembra indeciso
    se puntare sull’usato sicuro
    o presentare una .. “nuova”
    candidatura istituzionale
    , . più “neutra”
    Il “nemico da battere” punterà
    sugli ex astensionisti
    e sui creduloni ansiosi
    .. p.es.: quelli che votarono
    per M5S o per le altre chimere
    ormai incamminate
    verso il viale del tramonto;
    al centro destra
    quel voto appare irraggiungibile
    (per fortuna)
    ma non sa come intercettare
    il voto “fluidificante”,
    sempre + esteso;
    se sceglierà fra i nuovi
    l’esponente apparirà,
    (a giugno)
    agli occhi dei più
    .. piuttosto “lontano”?!?
    O forse hanno già deciso,
    ma, la Lega vuol “trattare”
    insieme a candidature
    di altre città ..?

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