Ieri pomeriggio, in Duomo, l’arcivescovo Marco Arnolfo ha celebrato una messa nella ricorrenza della XXXII Giornata Mondiale del Malato, istituita da Giovanni Paolo II nel giorno (11 febbraio) della prima apparizione della Vergine a Lourdes.
Erano presenti, con i loro labari, rappresentanze di due associazioni di volontariato che si occupano dei malati e dei sofferenti: l’Oftal e il Centro Volontari della Sofferenza. Dato che quest’anno la Giornata, celebrata con un giorno di anticipo, coincideva con il Giorno del ricordo della tragedia delle foibe, l’arcivescovo ha legato le sofferenze del malato a quelle di chi deve subire atrocità a causa dell’odio e delle guerre, e ha detto, a proposito di questi anni, di questi giorni: “Purtroppo l’uomo non impara mai dalle lezioni della storia”.
Tra i sacerdoti concelebranti, il vicario generale e parroco del Duomo, monsignor Stefano Bedello e i referenti ecclesiastici delle due associazioni di volontariato.
Al termine della funzione è stata letta la Preghiera della XXXII Giornata mondiale del malato diffusa dalla Pastorale della Salute della Cei.
Ha ragione Marco Arnolfo:
“Purtroppo l’uomo non impara mai
dalle lezioni della storia”.
Vale per le malattie, proprie e altrui
e per ogni tipo di eccidio o genocidio.
Da qualche anno, insieme al conosciutissimo
sterminio detto Shoah s’è aggiunto il,
fino ad ora, semignoto, caso delle foibe.
Così l’uomo continuerà a non imparare,
credendo che siano stati solo due.
Non solo:
penserà che ora non accadan più ..
e se proprio dovesse esserci
un terzo caso .. a subirlo e a farlo
potrebbero esser di certo i soliti
non certo MAI a parti invertite
La Storia ORA Insegna !
(.. /gnerebbe!).