Celebrata la Festa dei Carabinieri. Durante l’emergenza Covid i reati sono calati quasi del 50%

Cerimonia sobria e rispettosa del distanziamento sociale, stamani, alla Caserma Gunu Gadu di Vercelli, per la celebrazione della Festa dell’Arma dei Carabinieri, che avrà un culmine luminoso in serata vosto che la Torre dell’Angelo verrà illuminata con i colori dell’Arma.

 

In linea con le disposizioni impartite da Comando Generale, dunque, anche a Vercelli la ricorrenza è stata organizzata in forma minimale: il cortile, privo di autorità e schieramento, ha visto esclusivamente la commemorazione dei caduti mediante la deposizione di una corona una corona di alloro da parte del Prefetto, dott. Francesco Aldo Umberto GARSIA, quale massimo rappresentante di Governo nel territorio, accompagnato dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Ten. Col. Andrea Ronchey.

La corona è stata deposta al monumento dedicato ai caduti di Nassiriya (opera dell’artista vercellese Franco ARRIGONI) da due Carabinieri in grande uniforme quali unici rappresentanti dell’intera Istituzione presente in provincia.

 

L’impegno costante, in line con il passato, dei Carabinieri sul territorio di Vercelli è chiaro anche dai dati delle attività svolte, che rispecchiano anche in modo evidente il calo dei reati durante il periodo del lockdown.

 

Ecco un riassunto dell’attività dei Carabinieri sul territorio vercellese nell’ultimo anno:

 

L’eccezionalità del momento storico impone di effettuare una distinzione tra i mesi antecedenti la pandemia e quelli che hanno visto il dilagare del virus e l’adozione delle particolari misure di contenimento. In considerazione del fatto che l’Arma dei Carabinieri persegue sul territorio della provincia il 70% dei reati perpetrati, una percentuale che raggiunge il 98,3% prendendo in esame il territorio esterno alla città di Vercelli, l’analisi dell’attività operativa costituisce anche uno spaccato attendibile dell’andamento generale della criminalità nel particolare contesto storico.

 

Periodo Pre Covid:

Analizzando il periodo pre-covid (giugno 2019 – febbraio 2020), confrontato con il periodo precedente, si registra un netto calo dei delitti consumati che si riducono di un 21% passando ai 3.159 (giu2018 – feb2019) ai 2.495 (giu2019 – feb2020).

 

Un secondo elemento decisamente positivo è dato dal fatto che questo calo abbia interessato anche i reati a maggiore impatto: primo tra tutti i furti (che passano dai 1.032 del periodo giu2018/feb2019 agli 859 del periodo giu2019/feb2020 con un calo pari al 17%). Più nel dettaglio fanno registrare un calo deciso i furti in abitazione (-22% nel periodo giu2019 – feb2020 che sale addirittura ad un -28.3 se considerato l’intero anno); un calo deciso fanno registrare i furti di auto/motoveicoli (-23% nel periodo giu2019 – feb2020, non registrandosi alcun caso evidentemente nel periodo di isolamento covid) ed i furti in esercizi commerciali (-6% nel periodo giu2019 – feb2020 e -16.4% se considerato l’intero anno).

 

Anche le truffe dopo l’aumento costante degli anni passati, per la prima volta calano di un buon 10%, passando dalle 300 del periodo giu2018/feb2019 alle 271 del periodo giu2019/feb2020). Sulle truffe, ed in particolare quelle a carico di persone a minorata difesa, appare importante ricordare il poderoso lavoro di prevenzione e sensibilizzazione svolto a vantaggio delle potenziali vittime.

 

Molti ricorderanno del progetto portato avanti dal Comando Provinciale di Vercelli con i giovani artisti del Liceo Alciati di Vercelli: è stata ideata e realizzata una brochure informativa “NOME” per illustrare condotte criminali e contromisure da adottare. Ma il progetto dei Carabinieri era decisamente più ambizioso. In accordo con tutte le amministrazioni comunali, che hanno assicurato la loro personale collaborazione facendo squadra a difesa dei più deboli, sono state consultate le anagrafi della provincia per individuare i nuclei familiari composti da soggetti potenzialmente a rischio: un volume di quasi 40.000 famiglie. La brochure è stata stampata in un adeguato numero di copie che le singole Amministrazioni si sono impegnate a recapitare ai propri concittadini. Un’operazione decisamente impegnativa portata avanti con grande determinazione, purtroppo interrotta proprio sulla dirittura di arrivo dalla necessità di gestire un’emergenza ancora più grande. Ma la meta è vicina; mancano ancora poche centinaia di famiglie che a breve riceveranno anch’esse il piccolo prontuario informativo, non appena le amministrazioni, che si sono dimostrate estremamente sensibili al problema, potranno tornare a gestire l’ordinarietà del quotidiano. I risultati si sono comunque registrati con un calo del 40% delle truffe in danno di persone a minorata difesa (15 nel periodo giu2019/feb2020 a fronte delle 25 nel periodo giu2018/feb2019)

 

 

Periodo dell’emergenza Covid

Un discorso certamente diverso va fatto con riguardo alla 1^ fase dell’emergenza Covid. Evidentemente le misure di contenimento del contagio hanno agito anche nei confronti di alcune categorie criminali. In calo del 48.5% complessivo i reati che passano dagli 874 del periodo mar2019/mag2019 ai 450 del periodo mar2019/mag2019. Crollano, comprensibilmente, i furti, che fanno registrare un calo del 69.3%, e con essi tutti i principali reati di tipo predatorio; calano, anche i reati normalmente collegati alla quotidianità della vita (lesioni, percosse, minacce) che si riducono del 48.4%; calano  le truffe (-20.8%), rimanendo aperta la strada delle truffe informatiche che tuttavia, pur incidendo sul territorio sotto il profilo delle vittime, non rappresentano indicatori significativi di criminalità, considerato il fatto che gli autori sono estranei al tessuto locale e, sovente, addirittura ai confini nazionali.

Il contrasto al crimine ha confermato un andamento estremamente positivo: aumentano ulteriormente (seppure di un 2.5%) i reati scoperti, 1.314 in tutto nel periodo giu2019 – mag2020. Aumenta del 14.4% il numero delle persone deferite all’Autorità Giudiziaria, che passano dalle 1745 alle 1997 (con il numero di arresti, 107 in tutto, in leggero calo rispetto al periodo precedente a seguito del minor numero di reati perseguiti in flagranza nel periodo di isolamento sociale).

 

Il periodo di blocco sociale dovuto all’epidemia ha certamente imposto un adeguamento della struttura dell’Arma, anche in provincia, al fine di rispondere alla mutata esigenza. Così se alla popolazione è stato richiesto l’enorme sacrificio di rimanere presso il proprio domicilio, i Carabinieri, in provincia come in tutto il resto d’Italia, hanno rafforzato l’apparato di controllo sul territorio, con lo scopo di verificare il rispetto delle norme di contenimento, rimanendo essi stessi esposti a quei rischi che diligentemente hanno cercato di evitare ad altri. Grazie al sacrificio di tutti ed all’abnegazione dei reparti presenti sul territorio, il dispositivo di controllo è stato incrementato del 35.9%. Una percentuale che poco, forse, indica dell’impegno posto da ogni singolo Carabiniere, ma che risulterà più evidente ove si consideri che, nel solo periodo febbraio maggio, sono stati svolti 5549 servizi esterni (a fronte dei 4082 dell’anno precedente), con una presenza media giornaliera di oltre 60 pattuglie, limitando qualunque altra attività, a partire da quella burocratica e di vigilanza delle caserme, nella consapevolezza che il dovere etico fosse quello di garantire una presenza ed una risposta al cittadino che lo affrancasse dalla necessità di uscire di casa per raggiungere una caserma.

“Uno sforzo considerevole che non si è concretizzato nella mera repressione delle violazioni ai DPCM – spiegano i Carabinieri – quanto nella sensibilizzazione ed informazione dei cittadini sulle normative vigenti (molti i dubbi che sono stati prospettati a fronte di casistiche comprensibilmente molto varie). Più ancora i Carabinieri hanno assicurato l’assistenza di persone bisognose affiancando di volta in volta altri organismi di protezione, recapitando la spesa alle persone anziane, particolarmente vulnerabili al virus, esercitando una vigilanza rassicurante sulla consegna delle pensioni (che si è trasformata anche in una occasione per allertare la popolazione sulle nuove truffe ideate per profittare della particolare e grave congiuntura), recapitando pacchi alimentari alle famiglie in situazione di difficoltà, o più semplicemente parlando (anche semplicemente al telefono per evitare rischi inutili per la salute) con persone sole che cercavano nell’Arma l’ultima possibilità di un contatto umano per fare fronte ad un nemico, una malattia, che di umano ha lasciato poco”.

Soldati, gendarmi, soccorritori, assistenti, mai come in quest’anno l’Arma nella provincia ha mutato il proprio modo di agire per rimanere orgogliosamente fedele alla sua essenza, che è l’unica a non essere cambiata: la vicinanza e l’aiuto al cittadino ed in particolare ai soggetti deboli e vulnerabili.

 

Una vicinanza alla popolazione che ha trovato un apprezzato segno di gratitudine nel gesto simbolico, adottato dal Comune di Vercelli, di illuminare, nelle giornate a cavallo della ricorrenza, la Torre dell’Angelo, che domina Piazza Cavour, con i colori dell’Arma, il rosso ed il blu, che in quella veste sembrano quasi ricordare il pennacchio della Lucerna che i Carabinieri indossano nelle più importanti cerimonie e ad un tempo quell’azione di vigile, costante, rassicurante presenza assicurata dalle donne e dagli uomini dell’Arma anche nel buio delle avversità.

 

 

 

Ecco i Carabinieri che si sono distinti durante l’ultimo anno di attività:

 

Pure lontani dalla festosità delle cerimonie, anche in questo 206° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri appare doveroso ricordare i militari che si sono particolarmente contraddistinti in operazioni di servizio:

 

  • Lgt CROLLA GIANOLIO Piero, Mar. Magg. DE PIETRO Tommaso, App. Sc. Q.S. SALI Ermes e App. Sc. Q.S. FANCELLO Ignazio Nicola che in qualità di Comandante ed addetti a Sezione Operativa della Compagnia di Borgosesia, evidenziando elevata professionalità ed acume investigativo, conducevano articolata e complessa attività investigativa nei confronti di un sodalizio criminale dedito alla commissione di truffe in danno di persone a minorata difesa. Venivano così scoperti gli autori di 17 truffe consumate e tentate commesse nel periodo aprile 2019 – febbraio 2020, nel centro e nord Italia, e deferite tre persone per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate.

 

  • Sc.Q.S. Pasquale AVVENTUROSO e App. Sc. Diego DI MAIO, militari addetti alla Stazione di Cigliano che, intervenendo prontamente, traevano in arresto in flagranza per i reati di atti persecutori, porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere, un soggetto notato nel parcheggio di un centro commerciale di Cigliano, all’interno del quale si trovava l’ex compagna. All’atto dell’identificazione i militari operanti notavano, posati vicino al conducente, un coltello ed un martello che venivano prontamente sottratti alla disponibilità dell’arrestato e sequestrati.
  • C.S. Pierluigi ZARA, Mar. Gianni D’ANGELO, Mar. Ca. Gino MONTINARO, Mar. Ord. Giuseppe MIANO e App. Sc. Q.S. Luciano PICANO, militari della Stazione Carabinieri di San Germano Vercellese, e della Sezione Operativa della Compagnia di Vercelli, al termine di una mirata attività investigativa, sottoponevano a fermo di P.G. un giovane residente nel vercellese, ritenuto responsabile di rapina aggravata commessa il 11/06/2019 ai danni di istituto di credito Biverbanca, sito in Tronzano Vercellese. Attraverso la visione dei sistemi di videosorveglianza e serrate ricerche, gli investigatori identificavano e rintracciando l’autore che si era rifugiato in un hotel in provincia di Novara, in procinto di fuggire all’estero. L’operazione consentiva inoltre il recupero di parte del denaro sottratto”.
  • C.S. MIGLIACCIO Nicola, Mar. FARNETI Corrado e App. Sc. GIANNUZZI Vincenzo, che in qualità di Comandante ed addetti della Stazione di Gattinara, evidenziando elevata professionalità e spirito di sacrificio, conducevano prolungata attività investigativa che permetteva di identificare l’autore di numerosi furti di rame commessi nel cimitero di quel comune nel mese di ottobre 2019. L’indagine consentiva inoltre di individuare e deferire all’A.G. anche due ricettatori della merce rubata che ne agevolavano la ricollocazione sul mercato.
  • Magg. Stefano MACCHIA, Mar. Ord. Gesualdo MARRAPODI, Car. Sc. Manuel INNOCENTI e Car. Giacomo VODOLA, che in qualità di comandante ed addetti alla Stazione Carabinieri di Crescentino, al termine di prolungata attività investigativa, traevano in arresto giovane del luogo, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Contestualmente all’arresto i militari, rinvenivano e sequestravano un pacco proveniente dall’Olanda, contente 100 grammi di sostanza stupefacente tipo “ecstasy” ed un altro involucro contenente 10 grammi di sostanza stupefacente “sintetica”.
  • Ten. Luigi DE BERARDINIS, Mar. Ca. Luca SANTILLO, Mar. Ca. Gino MONTINARO, Mar. Ord. Giuseppe MIANO e App. Sc. Q.S. Luciano PICANO che, in qualità di Comandante ed addetti alla Sezione Operativa della Compagnia di Vercelli, al termine di articolata e complessa attività investigativa, svolta tra Santhià e San Germano Vercellese, raccoglievano gravi e concordanti elementi di prova che consentivano di eseguire un provvedimento cautelare nei confronti di un soggetto, ritenuto responsabile di atti sessuali con minorenne e violenza sessuale aggravata”.
  • Lgt CROLLA GIANOLIO Piero, Mar. Magg. DE PIETRO Tommaso e App. Sc. Q.S. FANCELLO Ignazio Nicola che in qualità di Comandante ed addetti a Sezione Operativa della Compagnia di Borgosesia, evidenziando elevate capacità investigative, conducevano articolata attività di indagine nei confronti di un gruppo di sette persone, tre delle quali minori, dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti a minorenni del posto. L’attività di concludeva con il deferimento di tutti i responsabili alle competenti A.G., il recupero e sequestro di circa 50 grammi di sostanza stupefacente, marijuana e hashish, nonché la segnalazione alla Prefettura di ventuno giovani del posto quali assuntori di sostanze stupefacenti.
  • Brig. Gianvito SAVALLA e APP. SC. Q.S. Mauro BEZZON che in qualità di militari addetti alla stazione di Vercelli, in servizio di pattuglia per le vie del centro cittadino nell’ambito del controllo e rispetto delle distanze di sicurezza interpersonali, intervenivano prontamente nei principali centri di aggregazione dove veniva segnalata possibilita’ di rischio di assembramento ed il mancato rispetto delle norme anti contagio da parte di giovani che si erano adunati durante la consumazione di bevande. Con garbo, solerzia e grande professionalità riuscivano a ripristinare le condizioni di sicurezza da parte di tutti riscuotendo il plauso delle persone presenti. L’episodio ha avuto positivo eco su diverse testate giornalistiche provinciali”.

 

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