Catricalà: spero che si possa dare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

 

Purtroppo non ci sono riuscito… non sono riuscito a mettere tutti d’accordo sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre…

 

È il 30 gennaio del 1944, il destino della tredicenne Liliana passa per il “binario 21” della Stazione Centrale di Milano, insieme a quello di tante (troppe) persone, di uomini, di donne, di bambini.

Arriverà ad Auschwitz dopo sette giorni di viaggio, accompagnata dal freddo dell’inverno e dalla fame e dalla paura della guerra. Sopravviverà insieme ad altri 24 bambini, gli unici a tornare a casa tra tutti i minori di quattordici anni che furono deportati nel suo stesso campo.

“Coltivare la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza”

 

Queste parole di Liliana Segre hanno la forza di ricondurre il sé a sé; lo dico dopo aver letto la sua biografia, che mi ha scosso, lo confesso. Eppure è vero, questa sua semplice frase ha avuto l’effetto di allontanarmi dalla tristezza e dal risentimento e di rimettermi in me, forte dell’impegno civile e morale contenuto dalle sue parole.

Liliana Segre è la testimonianza ancora vivente di come l’uomo sia capace del bene, perché Lei non esprime sentimenti d’odio, nonostante tutti gli orrori ai quali ha assistito e che ha sperimentato.

La memoria di cui parla è la “memoria storica”, quella che appartiene a tutti quanti, a tutta l’umanità. Perdere la “memoria comune” espone infatti al “rischio comune” dell’indifferenza, che è viatico principale d’odio e di intolleranza.

Come padre (e come uomo) provo angoscia e disgusto anche solo ad immaginare le mie figlie subire atrocità come quelle subite da Liliana.

L’indifferenza è il germe da cui tutto questo male si è generato, dunque proprio in tal senso le parole di Liliana Segre acquisiscono una forza ancora maggiore.

Il suo messaggio abbraccia tutti, non esclude nessuno, nessun individuo, nessuna esperienza, ha una valenza universale. Per questo motivo mi è dispiaciuto moltissimo leggere la dichiarazione di Paolo Tiramani, per il quale Liliana Segre “è una donna straordinaria, ma non ha collegamenti con il territorio”, rispondendo proprio alla proposta giunta da più parti di attribuirle la cittadinanza onoraria.

La figura di Liliana supera i confini raziali, religiosi e anche territoriali.

In ogni modo, se proprio vogliamo fare esempi che riguardano il territorio vercellese, è giusto ricordare come sono state tante le persone della nostra città deportate in Germania, nei campi di concentramento nazisti; molte anche quelle residenti nella provincia di Vercelli, anche in Valsesia! Esistono naturalmente elenchi ufficiali che lo dimostrano.

 

Seppure la via della proposta di delibera si sia arenata (poiché l’amministrazione non ha ritenuto opportuno darle attuazione) ho presentato al Consiglio comunale una mozione per chiedere il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre; mozione firmata da tutta l’opposizione. Spero, me lo auguro di cuore, che in Consiglio possa svolgersi una sana e costruttiva discussione che conduca al voto favorevole di tutti i presenti. La questione, lo ribadisco, è relativa alla memoria di tutti, non è una questione politica.

 

 

Michelangelo Catricalà

Consigliere Comunale M5S

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2 Commenti

  1. L’assessore Catricalà è una persona per bene ma forse non s’informa. Magari non ha tempo. E’ un progresso che dopo 75 anni dalla deportazione di Liliana Segre (una donna di valore) anche lui si sia accorto del fatto. Il caso sollevato da Repubblica era una fake (è stato ammesso) infatti nell’articolo si faceva riferimento ad un’indagine più o meno esterna dalla quale non risultavano le famose 200 minacce giornaliere alla signora, erano 197 in un anno e riferite ad un certo numero di noti personaggi politici, non solo la Segre (che neppure è presente sui social). Molti meno di quanti ne riceva, spesso in forma preoccupante, per fare un esempio a caso, Matteo Salvini, il fascista. Ma essendo “fascista” .. chissenefrega! La Segre (che invece pare stimare il segretario della Lega) a proposito di un intervento dell’assessore De Maio (nesuna parentela..) di Napoli che chiedeva, manco a dirlo, la cittadinanza per Liliana Segre (l’assessore De Maio è una persona altrettanto seria quanto Catricalà e distingue sionismo-antisionismo dalla semplice polemica politica, quindi censura o stato di segregazione e oppressione che Israele riserva ai palestinesi..) ha detto (la Segre) che essa rifiuta conferimenti strumentali e politici .. e ha anche detto che il Presidente della Repubblica lei non lo vuol e sa fare. Spttnnd solennemente quelli che l’avevano proposta senza neppure contattarla (quindi, strumentalmente). Penso che ormai la sinistra starà cercando altri modi ingannevoli per intrattenere il popolo italiano e cercare di vincere le regionali dell’Emilia e Romagna .. ma Catricala ha un grande merito, magari senza volerlo l’Assessore definisce il problema: “sono state tante le persone della nostra città deportate in Germania, nei campi di concentramento nazisti; molte anche quelle residenti nella provincia di Vercelli, anche in Valsesia! Esistono naturalmente elenchi ufficiali che lo dimostrano” .. approfondiamo? .. lui l’ha già fatto? .. ci faccia sapere .. qualcuno è ancora vivo? Potremmo dargli, sia pur un po’ in ritardo, la cittadinanza onoraria, sono sicuro che tutti diranno di si!

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