Catricalà e Campominosi: sull’impianto Pallet indispensabile la Valutazione sanitaria

Catricalà (in piedi) con il gruppo consiliare Voltiano Pagina (Andrea Conte, Roberto Scheda e Paolo Campominosi)

 

Dai consiglieri comunali di opposizione Michelangelo Catricalà (Movimento 5 Stelle) e Paolo Campominosi (Voltiamo Pagina), riceviamo e pubblichiamo:

“il verbale della Conferenza dei Servizi – relativo all’impianto a Pallet – genera dubbi e perplessità e crediamo valga la pena condividerli con voi.

Parliamo prima di tutto delle emissioni in atmosfera dei tre (EP20, EP30 ed EP40) degli otto camini che verranno utilizzati: risulta infatti significativa l’emissione di sostanze organiche volatili – COV – di cui non si conosce la composizione qualitativa.

A tal proposito, dichiara l’Arpa, «non può ritenersi esaustivo lo studio modellistico per gli impatti sulla matrice aria degli inquinanti considerati (polveri, NOX, CO e formaldeide), non includendo l’apporto del traffico indotto e la dispersione delle sostanze COV».

Un plauso va senza dubbio al lavoro certosino svolto dai tecnici Arpa.

I Comuni limitrofi hanno già manifestato la propria preoccupazione in relazione alla salvaguardia della salute pubblica dei territori di propria competenza, condizione che risulta essere già fortemente compromessa da tempo (stiamo parlando in particolare della zona Sud di Vercelli) come dimostrato dai dati epidemiologici di Arpa e OSAV.

La Vis (Valutazione dell’impatto sanitario) potrebbe quindi rivestire un’importanza particolare per un territorio come il nostro che rivela dati sconcertanti riguardo alla dimensione sia ambientale, sia sanitaria.

Un esempio fra tutti è dimostrato dal nostro 101° posto, su un totale di 107 province italiane, per la mortalità per tumore (dati de il Sole24ore).

È importante sottolineare come la Vis non si sostituisca alla Via (Valutazione di Impatto Ambientale, già disposta dalla Conferenza dei Servizi), che fornisce dati relativi alle emissioni nell’atmosfera, all’impatto acustico, alla gestione delle acque meteoriche e reflue, ai rifiuti, agli aspetti antincendio, all’impatto sulla viabilità, ai consumi di acqua e di energia; bensì la integra con una analisi che ha il compito importantissimo di valutare l’impatto che un progetto, come il nostro in esame ad esempio, può avere sulla salute pubblica.

Il Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 983 del 11 febbraio 2019 evidenzia come vi sia una netta differenza tra le due procedure, tra la Via e la Vis, infatti al punto 14.1 della sentenza viene ribadito che «[…] una seria ed attendibile indagine epidemiologica non può prescindere dal compimento della VIS, avuto riguardo, per un verso, all’accertamento delle reali condizioni di salute in cui versa la popolazione (di Moglia, ndr) e, per un altro verso, all’analisi dell’impatto e delle ricadute sulle persone (quindi, non soltanto rispetto all’ambiente) di un nuovo impianto posto in prossimità di abitazioni e di attività imprenditoriali preesistenti».

In ultimo vorremmo rimarcare come l’ASL si sia limitata a dire – non si evincono nel verbale dettagli tecnici in proposito – che la VIS POSSA non essere applicata al caso in esame, tuttavia non afferma affatto che essa DEBBA RITENERSI ESPRESSAMENTE ESCLUSA, come ha invece ribadito a più riprese in Consiglio l’Amministrazione attuale.

Poiché, quando si è tenuto il Consiglio Comunale  (17 dicembre 2019) non era ancora a disposizione il verbale ora allegato, l’Assessore Luigi Michelini si è personalmente assunto la responsabilità di quanto dichiarato dalla maggioranza.

Ripetiamo che le condizioni della salute dei vercellesi risultano essere tra le peggiori d’Italia.

I valori degli indicatori “Demografia e società”, all’interno dello studio pubblicato da Il Sole 24 Ore, devono assolutamente spingere l’Amministrazione comunale verso una direzione che abbia non solo a cuore, ma come prioritario il tema della salute pubblica.

La Vis non ha utilità?

Siamo ai vertici della classifica italiana per le morti dovute al cancro, senza considerare tutti gli altri dati, che ci pongono in alto sulla classifica negativa anche in relazione ad altre questioni di carattere sanitario.

Tutti i dati sono consultabili a questo link: https://lab24.ilsole24ore.com/indice-della-salute/?Vercelli.

Alla luce di tutto questo discorso ci domandiamo e domandiamo a voi (e soprattutto all’ASL):

Perché non mandare la pratica anche a valutazione di impatto sanitario?”

Michelangelo Catricalà- Paolo Campominosi

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