E’ stato quasi un miracolo, ma i fratelli Tony e Fabrizio Cancellieri, con l’aiuto di un gruppo fantastico di esperti del soccorso e di volontari, sono riusciti a salvare tutte le mucche ed i vitellini (una ventina in tutto), quindici cani e anche alcune pecore dalla piena di Castel Merlino – zona attigua al Bivio Sesia – che aveva travolto la loro abitazione ed i loro allevamenti, l’altra notte. Una vicenda sconvolgente che era stata raccontata al nostro giornale da Elena Moglianesi, conosciutissima con titolare della storica pasticceria Taverna & Tarnuzzer di piazza Cavour a Vercelli.
Nel drammatico racconto – una dei più letti di sempre sia sul nostro giornale on line sia sulla nostra pagina Facebook – la moglie di Fabrizio Cancellieri aveva raccontato che lei, il marito ed i figli Ivan e Sara erano riusciti a salvarsi miracolosamente solo perché Fabrizio Cancellieri era stato svegliato in piena notte dal suo datore di lavoro, un agricoltore di Villata che ha in appalto la manutenzione delle strade della Provincia. Avvisato di dover sistemare la segnaletica per bloccare la strada Vercelli-Novara a causa di una piena imminente della Sesia, Fabrizio Cancellieri – la cui famiglia vive appunto in un’area a ridosso dell’argine – ha svegliato moglie e figli che sono riusciti a salire in macchina appena in tempo per salvarsi.
Solo che l’enorme forza d’urto dell’esondazione – così imponente da sollevare addirittura il manto stradale e di sradicare i guard rail nella vicina Borgo Vercelli – aveva travolto anche i recinti degli animali che Fabrizio Cancellieri e il fratello Tony (che abita a San Nazzaro Sesia) stavano allevando proprio lì: mucche, cani di caccia, pecore e pappagalli. Elena Moglianesi ci aveva mandato una foto drammatica della loro casa praticamente tutta allagata in cui non si scorgevano più i recinti e la struttura fissa dove si trovavano le gabbie con i pappagalli (questi ultimi allevati dal figlio): così in un primo tempo si era pensato che, purtroppo, tutti gli animali fossero morti.

Per fortuna, non era così. Sabato, non appena l’acqua ha incominciato seppure lentamente a defluire, i Cancellieri si sono messi subito alle ricerca, e la scoperta è stata un altro miracolo.
Racconta Tony Cancellieri: “L’ondata aveva spinto il recinto con le mucche contro la scarpata su cui passa la linea ferroviaria Torino-Milano. Le mucche, una ventina, erano tutte vive e alcune di loro, ancora adagiate in mezzo metro d’acqua, proteggevano disperatamente i loro vitelli. Anche quasi tutti i cani, quindici, erano ancora vivi. Purtroppo era morto quello che quella notte era al coperto, vicino alle gabbie dei pappagallini, perché ammalato”.
Tony Cancellieri spiega che recuperare i cani non è stato difficile, e che si è riusciti a fare la stessa cosa con un paio di pecore. Il problema era tirare fuori dall’acqua le mucche, sollevandole fino all’altezza dei binari. A quel punto è scattata l’enorme gara di generosità e di competenza dei soccorritori. Le Ferrovie hanno messo a disposizione una grande gru ed i vigili del fuoco hanno aiutato i Cancellieri ad imbragare ad una ad una le mucche ed i vitellini, sistemandole con opportuni fascioni protettivi nella morsa della gru. Un lavoro improbo, che ha consentito di recuperare tutti gli animali ora provvisoriamente accolti in un allevamento della famiglia Prior al Bivio Sesia.
Non appena saputo che le mucche ed i vitellini erano vivi, le une e gli altri sono stati visitati gratuitamente da una veterinaria di Novara, la dottoressa Elisa Ferraris. Hanno inoltre dato una mano preziosa sia per le operazioni di recupero sia nell’accudimento degli animali anche due agenti della polizia locale e Massimo De Maio dell’Enpa. Saputo che c’erano quindici cani da accudire, si è offerta di farlo, pure gratuitamente, Simonetta Cirio della pensione per animali “Bau Bau Micio Micio” di San Nazzaro Sesia.
Nelle prossime ore la famiglia Cancellieri andrà alla ricerca anche delle altre pecore ancora disperse, nella speranza di trovarne altre ancora vive. Nel frattempo, i Cancellieri vogliono rivolgere un immenso “grazie” alle Ferrovie, ai vigili del fuoco e a tutte le altre persone che abbiamo citato, che sono accorse in loro aiuto con enorme generosità e del tutto disinteressatamente. “Saremo loro – dicono – eternamente grati”.
edm






Questa bellissima storia a lieto fine (a parte i danni alla casa), dopo la seconda, attende una terza puntata, sul ritrovamento delle pecorelle smarritesi fra le risaie. Io non mi preoccuperei, sono ben attrezzate per soprav-vivere all’addiaccio .. torneranno con una lana più splendente di prima .. o quasi, e felici, perché avranno gustato quel che Padoa Schioppa augurava agli italiani: “provare la durezza del vivere”. Il bellissimo racconto potrebbe essere implementato descrivendo le “impressioni” dei pappagallini che, chiusi in gabbia .. al vedere l’acqua crescere sempre più .. e “sudando freddo”.. all’apparire dei Salvatori, dalla gabbia avranno pronunciato le prime parole della loro vita: “era ora che arrivavate !!!!”. Comunque, per saperne di più, basta passare dalla signora gustando qualche bignola o i favolosi amaretti ,, charlot, tartufate etc. etc. .. sarà gentile come sempre e prodiga di particolari sulla vicenda!!
Un’ultima annotazione statistica: il primo atto ha avuto una valanga di letture .. il secondo tante ma , per ora, molte meno. Sarà che una volta superato il pericolo l’interesse per i fenomeni meteorologici scema? .. oppure che le lacrime di dolore fanno + audience di quelle di gioia??? Bah!