Casa di Riposo: 41 morti dal 1° marzo, si presume molti a causa del Covid 19

Vercelli – Sono usciti oggi dai laboratori dell’Asl gli esiti dei tamponi, finalmente eseguiti, una prima volta il 31 marzo (ad una ventina di ospiti) e una seconda volta il 4 aprile, a tutti gli altri e al personale.

L’esito è che degli attuali 85 ospiti dell’istituto per anziani di piazza Mazzini, i positivi al Covid 19 sono 46, vale a dire il 54,1 per cento, mentre i negativi sono 39, e cioè il 45,9 per cento. Sarebbe invece per fortuna assai più bassa la percentuale dei positivi tra il personale, intendendo tutte  le persone (tra medici, infermieri, oss impiegati, animatrici, fisioterapisti addetti alle cucine e alla ristorazione, etc.) che avevano e che stanno frequentando la struttura: questo dato, ancora in corso di elaborazione si aggirerebbe intorno al 12 per cento (ma ripetiamo è ancora in fase di elaborazione).

Purtroppo i deceduti dal 1° marzo scorso tra gli ospiti sono stati 41: ovviamente è impossibile stabilire quanti di loro a causa del Coronavirus, oppure per la concausa del Coronavirus, o per altre patologie, ma sta di fatto che il numero è impressionante: prima di marzo la struttura ospitava infatti 126 ospiti.

Per quanto riguarda il paziente zero che, purtroppo ha provocato questo numero elevatissimo di morti e di contagi, sembra che si tratti di una persona asintomatica che si stava sottoponendo a terapie non procrastinabili all’ospedale “Sant’Andrea”.

Quando questa persona il 12 marzo scorso è rientrata in Casa di riposo, il personale e i dirigenti, appreso che durante la terapia aveva avuto la febbre, l’hanno posta immediatamente in isolamento, dove si trova tutt’ora, e dove poteva essere raggiunta solo dal personale con i DPI necessari.

Ma evidentemente, questa persona che non aveva sintomi – tranne la febbre accusata quel giorno in ospedale – aveva già di fatto contagiato ovviamente del tutto in modo inconsapevole molte altre persone, anche se non è escluso che i contagi possano essere derivati da altre fonti: questa malattia purtroppo viene trasmessa, come si sa, anche da tanti asintomatici.

La  Casa di Riposo è entrata in pieno dramma esattamente una settimana dopo, nel tardo pomeriggio del 19 marzo, quando molti ospiti hanno incominciato ad accusare i primi sintomi evidenti: febbre e calo dell’ossigenazione.

Ripetutamente i responsabili della Casa di Riposo hanno sollecitato all’Asl i tamponi e, come abbiamo detto, il Sisp ha proceduto una prima volta parzialmente e una seconda volta coprendo tutti gli ospiti e il personale.

Ribadendo che tanti morti in una struttura cara ai Vercellesi sono una tragedia sconvolgente, va rilevato il coraggio, l’abnegazione e lo spirito di sacrificio del personale che sta attualmente cercando di assistere tutte le persone che tutt’ora vivono in piazza Mazzini, con il supporto prezioso anche dei volontari della Cri, e grazie anche ai DPI acquistati dalla direzione forniti dal sindaco, dalla Croce rossa, dalla Protezione civile e dal solito, encomiabile Carlo Olmo.

A quanto è dato di sapere, visto che i positivi tra il personale ora non potranno più lavorare, andando in quarantena (e il numero si aggiunge a coloro che prudentemente si erano già posti in autoisolamento, accusando sintomi sospetti), la Casa di riposo di via Mazzini avrà problemi, a quanto è dato di sapere,  con il personale infermieristico, non con le oss. Dato che avevamo già riportato in passato, nella speranza che qualcuno riesca finalmente ad intervenire.

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