Il Carvè oggi ha cantato, con qualche lacrima, “‘Na sera a’la stasion” e “Oh, Signur!”

Ausano e Ambrosini cantano e suonano ‘Na sera a’la stasion in via De Maria

Vercelli – Dopo aver reso omaggio, ieri, a Cecco Leale, il Carvè Varsleis ha fatto tappa oggi nelle vie intitolate. Cesare Filippone e a Pino De Maria, altri due nomi importanti per il mondo della musica e del folk.

In via Cesare Filippone, assenti per cause di forza maggiore i familiari del front-man (così si dice oggi, ma lui non l’avrebbe mai detto) dei Celti, a fare gli onori di casa è stato il giornalista Enrico De Maria che ha ricordato il ruolo e l’importanza di Cesare (scomparso prematuramente nel 1982, a 50 anni) nell’ambito del folk vercellese, cari ricordi cui si sono aggiunti quelli del presidente onorario del Comitato manifestazioni vercellesi, Giulio Pretti. Toccanti anche i pensieri del Bicciolano (Luca Vannelli) e della Bèla Majin, Cristina Maffei, che, pur non avendo potuto conoscere per evidenti ragioni anagrafiche Filippone, conosce bene le canzoni dei Celti,

Poi, i Cavalieri del Folk, cioè Giampiero Ausano e Piero Ambrosini hanno eseguito alcuni “cavalli di battaglia” del Cesare, tra cui la canzone dei Celti che aveva scritto proprio lui: “Bonanöt cara sità”.

L’omaggio del Carvè a Cesare Filippone nella sua via

Poi maschere e seguito hanno raggiunto via Pino De Maria (nella zona della Bertagnetta), dove Enrico De Maria ha ricordato il padre (moto nel ‘73 a 52 anni), narrando un episodio curioso legato alla sua canzone più fanosa (eseguita questa mattina da Ambrosini & Ausano), “Puvra d’ risi” (consciuta da tutti con l’incipit “‘Na sera a’la stasion”). Composta tra gli Anni 40 e ‘50, e continuamente ritoccata, la canzone si era un po’ persa verso gli Anni Sessanta, prima che i Celti la rispolverassero alla grande e fu riscoperta a reimportata addirittira dal Milanese da un cantante e animatore di spettacoli assai amato a Vercelli: Fulvio Compagnoni, detto “Morghen”.

De Maria ma voluto che nella via intitolata al padre venisse cantata anche “Spasacamin”, per rendere omaggio a Peppino Bolzoni, interprete impareggiabile, scomparso lo scorso anno e, prima di consegnare un bouque di fiori alla Bèla Majin e all più giovane tra le majinettes presenti, ha rivolto un commosso pensiero alla madre, Mariuccia, pure scomparsa lo scorso anno e, con la mamma, ha onorato il pensiero di tante care persone legate al Carnevale di Vercelli: Andrea Raineri, Patrizio Borgato, Sandro Deregibus e Cesare Losa, Carlo Ranghino e, ovviamente, Cecco Leale.

Anche qui, commossi ricordi di Giulio Preti, dei “Cavalieri del Folk” e l’abbraccio tra De Maria e il Bicciolano che non manca mai di ricordare, auspicando il bene che tutti i vercellesi dovrebbero riversare sulla loro città, la celebre frase appunto di “‘Na sera a’la stasione”. E cioè che Vercelli “L’è tant c’me ‘n ganijun / la sta tüt ‘nta man /, ma ‘l cör d’la so gent /l’è gros l’è biciulan”.

Oggi pomeriggio, intanto, lungo i viali cittadini si svolgerà la “Camminata degli Amici della Cartapesta”, fortemente voluta dal Bicciolano per cementare il rapporto tra il Carvè ed i giovani diversamente abili che ogni anno lo sostengono. Partenza alle 15,30 davanti a Sant’Andrea.

Domani il Carnevale vercellese parteciperà a visite ufficiali e fagiolate in diversi Comuni della Bassa (Tricerro, Desana, Pezzana, Asigliano) e al rione Cappuccini dove la commozione per il primno Carvè senza Andrea Raineri sarà palpabile.

Proprio da pochi minuti si etano conclusi gli omaggi del Carnevale nelle due vie, quando è arrivata la notizia che Giampiero Ausano era stato colpito da un grave lutto familiare, la scomparsa della suocera, Giovanna Pollone. Un abbraccio da parte di tutto il Carnevale a Giampiero e alla moglie, Ivana.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here