Vercelli – Tra venerdì e sabato, il Carnevale vercellese celebra tre delle sue visite più care e sentite: quelle ad altrettante vie intitolate ad aedi della vercellesità che tanto hanno fatto per non lasciare morire le tradizioni del dialetto, del folk e dell’arte vercellese. Venerdì, alle 16, Bicciolano e Bèla Majin ed il loro seguito mascherato saranno in vicolo Francesco Leale, in cui abitava l’indimenticabile giornalista e artista scomparso nel 1998: saranno accolti dalla figlia, Serena, e da Giovanni Barberis, animatore di tantissimi eventi legati alle tradizioni e alla musica.
Sabato, due visite in poco meno di mezz’ora. Alle 9,50, le maschere saranno in via Cesare Filippone, accolti dalla moglie Anna e dalla figlia Bianca del cantante dei Celti. I “Cavalieri del folk” Gianpiero Ausano e Piero Ambrosini eseguiranno alcuni brani del repertorio di Filippone, scomparso nel 1982.
Alle 10,15, infine, Luca Vannelli e Chiara Coccorullo andranno a rendere omaggio, nell’omonima via, al paroliere Pino De Maria, l’autore dell’”inno nazionale” di Vercelli “Puvra d’ ris”, scomparso nel 1973. Anche lì ci saranno Ausano e Ambrosini.
L’idea di portare le maschere nei luoghi del cuore che commemorano i grande cantori della vercellesità era stata del compianto Cesare Losa e di Giulio Pretti, il primo e l’attuale presidente del Comitato manifestazioni vercellesi.
(Nella foto, Cecco Leale durante uno dei suoi indimenticabili “Memorial del folk”)





