“Addio Berry: tutta la tua vita è stata scandita dal Vangelo delle Beatitudini”

 

Vercelli – Le parole più belle del Vangelo delle Beatitudini, poi quelle di Gianni Brunoro e di Ilde Lorenzola, i suoi genitori più che “adottivi” ed infine quelle della cugina e amica Cristina Perucca. Parole semplici e, nello stesso tempo, profonde, affettuose e anche un po’ scanzonate: quelle che sarebbero piaciute a lui.

Così oggi, in Duomo, è stato salutato, di fronte ad un’infinità di amici, Giannino Berrone, per tutti “Berry”, scomparso a 66 anni, dopo una vita non facile che lui ha saputo trasformare in un’esistenza serena per se stesso e per le persone cui voleva bene perché ha detto il suo secondo “padre” e diacono Gianni Brunoro, nell’omelia, egli ”sapeva cogliere il dolore, e trasformarlo in bene, in preghiera”. Ha saputo fare così dopo la prematura scomparsa del padre Giovanni (operatore del cinema Italia), dell’amatissimo fratello Armandino, della sorella Nuccia ed infine della mamma Lucia.

“Trovo che il Vangelo delle Beatitudini – ha detto Gianni Brunoro, commentando la Scrittura – calzi bene con la sua vita perché la sua presenza è stata un ricordarci in continuazione che sono i misericordiosi, i miti, gli operatori di pace come lui coloro che riceveranno la ricompensa al cospetto di Dio”. Un concetto ripetuto più tardi dalla sua seconda “mamma” Ilde Lorenzola, la quale ha affermato che Giannino in paradiso c’è già, perché ci è andato in direttissima.

Giannino Berrone balla con Ilde Lorenzola nell’agosto del 2018 all’Accueil di Lourdes

Quanti cari ricordi evocati nella Cattedrale: quelli sul suo amore infinito per gli animali (ad esempio i cavalli della cascina Bargé) e quelli legati a Gianni Morandi, di cui conosceva a memoria tutte le canzoni e che cantava quando entrava in sintonia con una persona, con qualsiasi persona, immediatamente, come accade soltanto ai puri di spirito, che sanno guardare nei cuori e parlarci.

Dopo la messa concelebrata da monsignor Giuseppe Cavallone e da monsignor Stefano Bedello, Gianni “Berry” Berrone riposa ora per sempre, fino, per i credenti, al Giorno della Resurrezione. E’ morto, come ha ricordato Gianni Brunoro nell’omelia, nel giorno di San Giovanni “che la Bibbia ci presenta come un uomo mandato da Dio. Un caso? No, perché noi cristiani non crediamo al caso”. “Ci hai voluto bene – ha concluso Brunoro – e anche noi ti abbiamo voluto bene, e continueremo a volertene. Oggi da Lassù vigila sulle nostre famiglie, sulle nostre comunità nell’attesa dell’abbraccio finale”.

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