Cacche dei cani: situazione insostenibile nelle vie Ponti e Giovenone

 

Com’era tutto sommato prevedibile, ma non certo auspicabile, il nostro articolo del 13 dicembre scorso con una semplice ricetta per ridurre il fenomeno, ormai dilagante, delle cacche dei cani sui marciapiedi, è caduto totalmente nel vuoto. Le vie della città continuano ad essere colme di deiezioni canine e la gente è sempre più seccata di questo stato di cose. In particolare in questi giorni ci stanno arrivando segnalazioni da via Fratelli Ponti e da via Giovenone, continuamente bersagliate dagli effetti di questa impudente maleducazione da parte dei proprietari di cani. Giriamo le proteste a chi di dovere, sperando che le raccolga e ribadendo il nostro suggerimento, che non ci sembra poi difficile da attuare: Vercelli lo stava facendo in passato, e numerose altre città d’Italia lo applicano tutt’ora.

Il nostro consiglio è estremamente semplice: perché non applicare gli articoli 26, 47 e 48 del “Regolamento comunale per il benessere degli animali e per una migliore convivenza con le persone”. Articoli che prevedono multe, anche salate, per chi porta a spasso i cane senza avere co sé un sacchetto o la paletta per raccogliere l’eventuale “ricordino” del propio quattrozampe? Certo, non è poi detto che anche chi ha sacchetto o paletta poi raccolga, ma è chiaro che, se non ce li hai, già parti con l’intenzione di non pulire, per questa ragione non rispetti il Regolamento comunale specifico, e dunque devi essere punito.

Infatti, l’articolo 26 di questo Regolamento (che, approvato il 22 aprile del 2009, e modificato due volte nel maggio del 2013, non ci risulta essere stato abrogato), oltre a sancire, al comma primo, l’obbligo di raccogliere le deiezioni canine, al comma secondo aggiunge che “chiunque accompagni un cane al di fuori di aree private , dovrà SEMPRE essere dotato di sacchetto e/o di paletta adatta alla rimozione delle deiezioni dal suolo”. Ed è l’articolo 47 dello stesso Regolamento a stabilire le multe per chi non rispetta quest’obbligo: da 25 a 500 euro; il successivo articolo, il 48, aggiunge che tutti gli importi di queste contravvenzioni finiranno nel bilancio comunale e saranno destinati “ad attività inerenti la tutela degli animali”.

Seguendo le polemiche di questi giorni riportate anche da altri giornali, vediamo che c’è anche chi invoca l’utilizzo delle bottigliette per ripulire, ad esempio i muri delle case, dalla pipì degli animali. L’applicazione di questa ulteriore misura di civiltà non è però sancita da alcun obbligo: ci provò, nella metà degli Anni Dieci di questo secolo l’assessore Remo Bassini (maggioranza Maura Forte), ma poi fu costretto a rinunciare alla delibera perché si rese conto della difficoltà di farla applicare.

Occorre assolutamente che queste difficoltà vengano superate, a nostro avviso – per quanto riguarda l’applicazione degli articoli menzionati sopra del Regolamento per il benessere animale – i problemi sono risolvibilissimi. L’alternativa è non fare nulla e avere una città  (d’arte e cultura!) che, ad esempio, nelle vie Giovenone e Fratelli Ponti continua a fare schifo, come ci hanno scritto i nostri lettori.  E tutto ciò non è bello. Inutile mettere fioriere, nuove piante e abbellire le rotonde se non si combatte questa piaga.

Edm

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1 commento

  1. Giovenone e Fratelli Ponti,
    due vie piuttosto distanti
    l’una dall’altra!
    La colpa dev’essere stata
    di cani (padroni) differenti.
    Il fenomeno è diffuso,
    oltre che eterno
    Quei “residenti” hanno ragione,
    a che servono belle aiole
    se poco distante si vedono
    certi obbrobrii, simili residui?
    che, oltretutto,
    se impiegati in modo acconcio,
    potrebbero ben ingrassare la terra
    .. e render più rigogliosa la fioriera!
    Sorge solo un dubbio,
    l’immancabile quesito:
    che forse i padroni abbiano
    condotto gli amati animaletti
    a posta davanti casa dei lamentosi?
    Dispetto, ritorsione
    per vecchi rancori nel quartiere?

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