Arrivano i posti di terapia intensiva a Borgosesia. Lo dicono in una nota il presidente della commissione sanità regionale Alessandro Stecco e il sindaco di Borgosesia on. Paolo Tiramani.
Come previsto dal tavolo regionale per l’ottimizzazione della rete ospedaliera “la previsione di letti di Terapia Intensiva presso il nosocomio valsesiano di Borgosesia dell’ASL Vercelli è ora realtà e da oggi saranno implementati sia le dotazioni tecniche sia la struttura organizzativa e il personale affinché ne permettano il funzionamento operativo” si legge in una nota congiunta.
Il presidente della commissione Sanità Alessandro Stecco ha chiesto ancora recentemente conferma all’assessore Icardi; “È emerso che il presidio di Borgosesia è ritenuto giustamente un cardine essenziale per la sanità vercellese e regionale – afferma il consigliere regionale – e che si potrà portare a termine in breve tempo questo progetto, anche vista l’estrema modularità di un ospedale molto apprezzato per qualità degli operatori e volume di prestazioni che è stato in grado di erogare ai cittadini in tempi emergenziali”.
“L’assessore mi ha assicurato oggi – continua Stecco – che darà il via alla procedura per rendere operativa la struttura organizzativa e il percorso di implementazione di personale e dotazioni tecnologiche affinché tutto avvenga nel più breve tempo possibile, anche adottando e approvando la proposta di modifica dell’Atto Aziendale attualmente in vigore”.
“Sono convinto – afferma il sindaco di Borgosesia e onorevole Paolo Tiramani – che questo sia un grande passo per l’ospedale valsesiano. Rappresenta, infatti, il rafforzamento che ho sempre perseguito per migliorare le prestazioni sanitarie e renderle più accessibili alla popolazione che già patisce problematiche di distanza dai centri maggiori e quindi anche dagli ospedali più grandi”.
“Grazie al suddetto potenziamento – conclude Tiramani – verrà introdotta una prestazione importante, quale terapia intensiva, che darà la possibilità di effettuare servizi sanitari ancora più estesi, non solo in termini di numeri ma anche di prestazioni approfondite, in quanto permetterà alle altre specializzazioni presenti nel nosocomio di operare con maggiore sicurezza. Siamo davanti, dunque, a una pietra militare per il futuro della sanità valsesiana e vercellese che renderà l’Asl dotata di servizi migliori”.





