Dal giornalista ex presidente del Comitato di gestione dell’Usl 45 di Vercelli, Marco Barberis, riceviamo e pubblichiamo:
Caro Direttore
A più di un anno dalla segnalazione riguardante la grande pergamena…”con la quale il Cardinal Guala Bicchieri ordina che i beni già spettanti per sua concessione alla Abbazia di Sant’Andrea formino con altri beni, che egli aveva acquistato, la dotazione dell’Ospedale…” (il virgolettato riporta le parole dell’ingegner Pietro Monti, presidente del nosocomio, all’inaugurazione del complesso sanitario il 21 ottobre 1962)…
Il mistero della sua irrintracciabilità è sempre più fitto.
La sorpresa, amara, della Mostra sulla Magna Charta el luglio 2019 si è ripetuta sempre all’Arca, per Vercelli Medievale. In questo arco temporale, anche con il supporto – nel silenzio assordante e nell’indifferenza del mainstream locale – di ex amministratori, funzionari, impiegati ospedalieri e di giornalisti, ostinatamente non mi sono dato per vinto, attivando ricerche in più direzioni: ma tant’è.
Di qui l’appello pubblico al Sindaco perché si faccia carico personalmente del “caso”. So bene quanto Andrea Corsaro ami questa città, più di quanto le parole possano dire, e sono testimone di come la sua tenacia unita a stringente rigore abbia contribuito a sciogliere delicati e laceranti grovigli storico-politici sedimentati nel tempo.
La pergamena del Cardinale è un pezzo della nostra storia. Non salvaguardarla è come rinnegarla e con essa rinnegare noi stessi.
Marco Barberis
