Vercelli – Dal 1986, Pino Marcone (che molti conoscono con lo pseudonimo di Barba Pulìn) dona ai vercellesi verso la fine dell’anno (ma talvolta anche sotto Pasqua) un libretto color cremisi in cui racconta una storia di fantasia, che poggia però sulla ricostruzione storica di un periodo o di un luogo determinato della nostra città.
Fuori commercio, i libretti cremisi di Marcone vengono distribuiti gratuitamente o da lui stesso o nei negozi e uffici che gli fanno da sponsor. Ma prima di fare il dono, Marcone lo presenta alla città. E così è avvenuto stamane alla Soms di via Borgogna, dove l’ex bancario ha presentato “La sacca dell’ombrellaio”.
L’ha fatto con il sostengo di un gruppo di attori che fanno parte della sua compagnia di teatro dialettale “Lo spazio scenico”, e che si sono divertiti ad impersonare i personaggi del racconto. Si sono esibiti Concetto Burderi, Marco Bertone, Rosita Napoli, Alessandra De Marco e Piermario Ferraro. Infine, Antonio Fidacaro, grande collezionista di divise storiche, ha rappresentato uno dei marinai italiani che, imbarcatosi a Napoli, avevano combattuto in Cina per sedare la rivolta dei “boxer”.

“La sacca dell’ombrellaio” prende le mosse dal vecchio Caffè Cavour che si trovava (siamo nel 1900) in corso Libertà, angolo di via Dante: proprio lì si fermava l’ombrellaio ad aggiustare i parapioggia dei clienti.
Oltre a presentare il suo 38° libretto cremisi, Barba Paulìn ha annunciato la sua prossima commedia dialettale che egli metterà in scena al Civico il 30 maggio. Si intitola: “j’ù scarpüsà ‘nt’in baül pien d’ cumedji ‘n dialet”. (Sono inciampato in baule pieno di commedie in dialetto”).





