Baglione e Tiramani: il Cas di Gattinara va chiuso, ormai è inutile

Sono il sindaco di Gattinara, Daniele Baglione, e il segretario provinciale della Lega, Paolo Tiramani, a chiedere in coro la chiusura del Cas di Gattinara, divenuto a loro dire ormai inutile: nel centro di accoglienza per migranti, aperto nel 2014, sono infatti rimaste 15 persone. Per questo, per i due amministratori leghisti, la struttura non ha più senso.

“Molti di loro hanno trovato un’occupazione, e il loro numero è calato drasticamente a seguito delle nuove politiche sull’immigrazione adottate dal Governo” – scrivono Tiramani e Baglione in una nota

“Il contesto, rispetto a cinque anni fa, è del tutto diverso e quindi bisogna intervenire per ripristinare la situazione precedente – precisa Tiramani -. Seppur con qualche diffidenza iniziale, il nostro territorio, non solo a Gattinara ma anche a Scopa ha accolto queste persone, tollerandone la presenza: problemi non ce ne sono stati, ma ora è tempo che le strutture tornino nella disponibilità degli Italiani e che i migranti vengano sistemati altrove, visto che l’emergenza è decisamente terminata. Dobbiamo tornare ad occuparci degli Italiani in difficoltà, non possiamo più dedicare risorse ad altri. Ce lo chiedono i cittadini, e noi siamo tenuti a dare loro risposte concrete”.

Dello stesso avviso il Sindaco di Gattinara, Daniele Baglione: “Gli immigrati a Gattinara non hanno mai dato fastidio, ma ciò che è risultato difficile da accettare, sia per noi amministratori che per i gattinaresi, è stata la modalità con cui si è gestito il problema: queste persone hanno potuto godere di un trattamento che molti Italiani non hanno avuto, e questo non va bene. Ora non arrivano più migranti, quindi il Cas non ha più ragione di esistere”.
Il deputato e il sindaco condividono la convinzione che a questo punto la faccenda si può chiudere: “Il numero dei migranti è calato in modo evidente con le nuove politiche del Ministro dell’Interno: se fin dall’inizio si fossero adottate misure analoghe, il problema non si sarebbe nemmeno posto – concordano – dunque adesso è necessario che la situazione torni alla normalità: che gli spazi utilizzati per accogliere i migranti possano tornare a fornire servizi agli Italiani bisognosi (e purtroppo sono molti) e che queste persone inizino a camminare con le loro gambe. A loro auguriamo il meglio – concludono Tiramani e Baglione – ma noi dobbiamo occuparci della nostra gente”.

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