Aperto il bando regionale che assegna fino a 40mila euro per trasferirsi a vivere in montagna: ecco come partecipaere

La Regione ha aperto da ieri, 2 novembre, i termini per presentare le domande di contributo che la Regione Piemonte offre come incentivo per chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni delle montagne piemontesi.

“Si tratta di una misura innovativa introdotta dalla Regione Piemonte per contrastare lo spopolamento delle vallate alpine e per agevolare le persone o le famiglie alla ricerca di una vita dai ritmi più lenti, a contatto con la natura, in cui magari iniziare una nuova attività o continuare il proprio lavoro in smart” spiga una nota di piazza Castello.

Il bando prevede che chi risiede in un centro urbano in Italia e intenda acquistare o restaurare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti, da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, possa ricevere contributi da 10 a 40 mila euro. La Giunta regionale ha stanziato per questa iniziativa 10 milioni e 475 mila euro.

Le domande possono essere presentate fino al 15 dicembre 2021, mediante l’applicativo informatico il cui link è disponibile sulla pagina dove è pubblicato il bando, all’indirizzo: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/residenzialita-montagna

“Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte -. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.

In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.

Possono presentare domanda i nati a partire dal 1955 di cittadinanza italiana, europea o extra-europea, titolari di permesso di soggiorno di durata non inferiore ai 10 anni. Per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni, che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

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5 Commenti

  1. Sarebbe una buona idea, forse persino passibile di successo, e “trainante”.. anche dal momento che si è pensato a centri già predisposti al turismo.. mica ad Olcenengo, Desana o Ronsecco …
    ma, non solo.. .. dopo il il RdC.. abbiamo ora il Patrimonio di cittadinanza, riservato a.. tutti donato a qualcuno e pagato dai contribuenti. . mica dall’UE o da Papa Francesco..

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