Firenze – Un parterre de rois pour un roi. Potrebbe essere sintetizzata così la mattinata dell’altro giorno a Firenze, durante la quale, nella Sala del Buonumore del Conservatorio “Cherubini” di Firenze, è stato consegnato al compositore e chitarrista di Asigliano Angelo Gilardino il premio “alla carriera” nell’ambito del riconoscimento “Premio Nazionale delle Arti”.
Hanno infatti parlato di Gilardino personaggi di primo piano come il filosofo e scrittore Sergio Givone, il regista Marco Tullio Giordana e Diana Castelnuovo-Tedesco, nipote del compositore italiano-americano (ma soprattutto fiorentino) cui Gilardino ha di recente dedicato una splendida biografia. Infine, il grande chitarrista della scuola chitarristica vercellese, ormai trapiantato a Firenze, Luigi Attademo ha suonato tre degli “Studi di Virtuosità e Trascendenza” del suo maestro. Sono pure intervenuti il direttore del Conservatorio Paolo Zambini e il docente di chitarra classica sempre del “Cherubini” Francesco Cuoghi.
Per quanto riguarda la musica, il Premio Nazionale delle Arti viene gestito dai più importanti Conservatori italiani che si suddividono i vai gruppi di strumenti. Quest’anno il Conservatorio di Firenze aveva in dote quelli che si pizzicano: vale a dire la chitarra, l’arpa e il mandolino. Da qui la decisione di celebrare il compositore e mandolinista fiorentino di origine napoletana dell’800 Carlo Munier, appunto Castelnuovo Tedesco e, infine, con il riconoscimento “alla carriera”, Angelo Gilardino.





