Aida Cooper ha conquistato il pubblico di piazza Cavour con tre brani di “Mimì” e un grande blues

Vercelli – Pur essendo stata colpita da un forte mal di testa, poco prima di cantare, Aida Cooper ha chiuso, a modo suo, la sedicesima “Maratona Rock” di Vercelli, cantando tre brani  dal suo ultimo disco uscito lo scorso settembre e dedicato alla sua grande amica Mia Martini (il disco si intitola “Kintsugi-Amica mia”: il Kintsugi è l’arte giapponese di riparare le ceramiche con l’oro) e un blues, “A Change Is Gonna Come” (Un cambiamento sta per arrivare). In precedenza aveva proposto tre canzoni di “Mimì”, e cioè: “Quante volte”, “Sono tornata”  e “E non finisce mica il cielo”.

Giuseppe Garavana e Andrea Albini

La “regina del blues”, ma lei si definisce “al massimo, principessa” era accompagnata da una bravissima band composta dai chitarristi Giuseppe Garavana e Andrea Albini, dal bassista Manuel Boschetti, dal percussionista Simone Leoni, da Simone Tercallo alle tastiere e da Jacopo Martiglioni al vibrafono.

Prima della breve, ma ragguardevole, esibizione della Cooper, Garavana ha eseguito un brano di Ennio Morricone, dalla colonna sonora di “C’era una volta in America” e ci sono stati i ringraziamenti dell’artefice di tutte le edizioni della “Maratona Rock”, questa compresa, Tony Bisceglia, dell’assessore Mimmo Sabatino e del presidente del Comitato Manifestazioni vercellesi Stefano Roncaglia a tutte le quindici band che si sono esibite da metà pomeriggio fino appunto a sera. Complimenti estesi a chi ha curato l’organizzazione pratica dell’evento, raccomandando distanziamenti e, alla bisogna, mascherine, vale a dire i gruppi di giovani diretti dal responsabile dell’”Informagiovani” comunale Danilo Fiacconi. Infine, un ringraziamento speciale alla giornalista Michela Trada, che ha presentato tutti i gruppi e l’atto concluso della “Maratona”.

Pleonastico aggiungere che Aida Cooper ha lasciato il palco in un subisso di applausi, augurando a tutti che questo maledetto Covid lasci questi mondi dirigendosi verso altri: la luna, perché no?, oppure Marte.

 

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