Agressione da parte di cani, nessuna indagine – rettifica

A metà dicembre 2018 pubblicammo un articolo relativo all’aggressione da alcuni cani subita da una persona recatasi in un’azienda agricola di Crescentino per acquistare alcuni pulcini e delle uova. In relazione a tale articolo abbiamo ricevuto la lettera di richiesta di rettifica degli avvocati Luisa Romeo e Andrea Prestinoni che sotto pubblichiamo, evidenziando che ora come allora i nomi dei soggetti coinvolti nella vicenda sono stati e sono omessi per tutelarne l’identità.

 

In relazione all’articolo su riportato, nella nostra qualità di difensori del soggetto Xxx, scriviamo la presente con richiesta di rettifica del contenuto dello stesso e delle affermazioni ivi riportate in quanto non veritiere e pertanto lesive della reputazione del nostro assistito (il cui nome non viene citato integralmente nell’articolo ma è comunque facilmente identificabile dalle indicazioni della professione svolta e dal luogo ove sorge la sua azienda agricola).

 

I fatti sono avvenuti alla presenza di testimoni in data 8.09.2018 alle ore 10.30 all’interno del cortile dell’azienda Xxx che si occupa prevalentemente del commercio ambulante di animali vivi e di prodotti inerenti.

 

Quel sabato mattina, come tutte le mattine da circa 30 anni, l’azienda era chiusa al pubblico ed i 4 cani della famiglia Xxx – tre bastardini di media taglia ed un border collie – si muovevano liberamente nel cortile stante anche la chiusura del cancello d’ingresso ove è apposto il cartello “attendi al cane” (negli orari di apertura i cani vengono custoditi in appositi spazi recintati).

 

L’agricoltore che asserisce di essere stato aggredito da un “braco” di cani, entrava il sabato mattina nel cortile dell’azienda con la propria autovettura, dopo avere aperto autonomamente il cancello, che era chiuso, e senza annunciarsi, scendendo con l’intenzione di acquistare delle uova.

 

Il sig. Xxx, intento a caricare insieme ad altre due persone il furgone che utilizza per i mercati, non si avvedeva immediatamente dell’ingresso inaspettato e non riusciva a fermare i cani (che si erano accorti dell’ingresso immediatamente) prima che si avvicinassero alle gambe dell’intruso.

 

Richiamati subito gli animali con un solo fischio, Xxx e la moglie riscontravano, insieme all’agricoltore fermo in cortile (persona tra l’atro conosciuta da almeno trent’anni essendo già cliente del padre di Xxx), che i cani avevano causato solo una lieve escoriazione alla zona della caviglia che veniva prontamente disinfettata con dell’acqua ossigenata con ulteriore richiesta di ogni più opportuna medicazione si fosse resa necessaria, rifiutata però dall’agricoltore.

 

Constata la lievità dei fatti, Xxx riprendeva a lavorare mentre la di lui moglie rassicurava l’infortunato in merito al fatto che i cani erano assicurati e regolarmente vaccinati, rimanendo poi a parlare amichevolmente con lo stesso ancora per dieci minuti.

 

Dopodiché l’agricoltore (che non aveva alcuna ferita sanguinante) acquistava le uova minimizzando l’accaduto, risaliva sulla propria auto e usciva dal cortile.
I fatti sono avvenuti tra soggetti che si conoscono da anni, le cui generalità non hanno richiesto alcuna indagine da parte delle autorità inquirenti.

 

Tutto ciò premesso, si chiede, anche ai sensi dell’articolo 8 della legge n. 47 del 1948 la pubblicazione della presente rettifica.

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