Affitti agevolati con accordi tra proprietari e inquilini: pochi i Comuni che pubblicizzano questa chance

Vercelli – Due avvocatesse vercellesi, Elena Boccadoro (presidente di Ape-Confedilizia) e Anna Maria Casalone (segretaria provinciale dell’Uppi), stanno conducendo una nobile battaglia per fare sì che in gran parte degli 82 Comuni della provincia di Vercelli vengano applicati i canoni d’affitto agevolati, che avvantaggiano sia i locatori sia gli inquilini.

Le due avvocatesse, che già conoscevano bene la materia quando ancora era regolata dalla legge precedente, si sono prese a cuore il problema soprattutto dall’entrata in vigore del decreto ministeriale del 16 gennaio 2017, che ha aggiornato la legge del 9 dicembre 1998 sui contratti di locazione, estendendo le agevolazioni sia per i proprietari di casa sia per gli inquilini anche ai Comuni non ad alta tensione abitativa. Entrambe rappresentano due associazioni di proprietari di immobili: appunto la Ape (Associazione Proprietà Edilizia) e la Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari), ma anche le altre associazioni dei locatori esistenti in provincia come la Confappi e la Federproprietà.

L’avvocato Elena Boccadoro

Avendo le associazioni dei locatori firmato l’accordo territoriale anche con i sindacati degli inquilini, pure presenti nel nostro territorio (Sunia, Sicet e Uniat), le due professioniste vercellesi rappresentano così pure loro, e dunque l’opera di divulgazione di questa importante chance, sia per i proprietari di casa sia per gli inquilini, che stanno perseguendo è tanto “bipartisan” quanto meritoria.

”Il primo Comune a deliberare la possibilità di poter utilizzare il nostro accordo territoriale per i canoni agevolati – dicono Elena Boccadoro e Anna Maria Casalone – è stato proprio il capoluogo, Vercelli, ed è accaduto durante l’amministrazione di Maura Forte nel maggio del 2018. Il Comune ha recepito con una delibera le innovazioni contenute nell’accordo territoriale riguardanti i contratti agevolati (a partire da 3 anni più 2 di rinnovo, fino a sei più due) ma anche transitori, della durata massima di 18 mesi, aggiungendo quelli per gli studenti universitari, e le ha messe a disposizione dei cittadini che intendano usufruirne”.

L’avvocato Anna Maria Casalone

Questo contratti, che devono passare al vaglio dell’attestazione di prestazione energetica e delle visure catastali (essere dunque reali, non fittizi) possono rivelarsi molto vantaggiosi per i locatari, grazie a canoni decisamene ridotti e alla possibilità di accordarsi con i locatori affinché si decida di stipulare il nuovo canone, oppure di ritoccare quello già in essere, scegliendo l’applicazione di una cedolare secca del 10 per cento. Si tratta di una tassazione alternativa che annulla per entrambi le spese di bollo e di registrazione dei contratti, e che non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali. E per i proprietari questi canoni concordati possono significare, inoltre, un taglio netto dell’Imu: a Vercelli, per fare un esempio concreto, i proprietari di casa che hanno accettato di inserirsi nel meccanismo del decreto ministeriale 16 gennaio 2017 pagano oggi il 6 per mille di Imu contro il 10,6 previsto per la seconda casa. Secondo le avvocatesse Boccadoro e Casalone, nel capoluogo è stato sinora incoraggiante il numero dei cittadini che hanno usufruito di questa possibilità.

Ottenuto il via libera da Vercelli, l’accordo territoriale è quindi stato introdotto anche a Borgosesia, l’unico altro centro della provincia considerato ad alta tensione abitativa. Ed ora si tratterebbe di estenderlo a tanti altri Comuni della provincia. Ma qui nascono i problemi perché se è vero che tutti i Comuni hanno ricevuto la richiesta di incontro proposta dai contraenti l’accordo territoriale, per illustrare loro il progetto, e nonostante l’amministrazione provinciale sia sia fatta carico di promuovere gli incontri, al primo hanno preso parte solo i sindaci di due Comuni e al secondo addirittura solo uno. “Il terzo incontro – commentano amareggiate le avvocatesse Boccadoro e Casalone -, che riguardava la Valsesia, non ha nemmeno avuto luogo. Ci dispiace perché per i cittadini, proprietari di immobili e in cerca di casa a canoni agevolati, questa è una chance importante, che dovrebbe almeno essere conosciuta da tutti. Il Covid, che ha di colpo mutato anche radicalmente la vita e le abitudini di tutti noi ha fatto riemergere un evidente interesse verso il ripopolamento dei nostri paesi: se è vero che i contratti di locazione agevolati possono ridurre gli introiti Imu dei Comuni, è altrettanto vero che, in questo momento, potrebbero rappresentare uno strumento straordinario per far sì che quegli stessi Comuni tornino a ripopolarsi, dopo decenni di sistematico abbandono da parte degli abitanti”.

Attualmente, oltre a Vercelli e a Borgosesia, i contratti di locazione agevolati interessano anche Gattinara e San Germano Vercellese, All’appello mancano settantotto Comuni, ma le due avvocatesse non demordono: faranno di tutto per convincere le amministrazioni a far conoscere ai cittadini i contenuti degli accordi tra proprietari di case e sindacati degli inquilini, perorando la causa delle agevolazioni che essi comtemplano.

Edm

 

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1 commento

  1. In tempi duri come questi .. quando fa freddo ma la coperta è sempre la stessa .. di solito tutti tirano dalla propria parte .. stavolta di lavora salomonicamente “nell’interesse di tutti” ??? “ce n’è per tutti”? .. LA CIRCOSTANZA CHE TALE CONTRATTO SIA SPINTO DALLE ASSOCIAZIONI DEI PROPRIETARI DI CASA MA NON RISCONTRI a quanto pare, almeno da noi, ALTRETTANTO ENTUSIASMO FRA INQUILINI E neppure presso i COMUNI (vale, immaginerei, anche per i CONTRIBUENTI) fa sorgere qualche dubbio. Lascio come ulteriore indizio la circostanza che …
    ”Il primo Comune a deliberare la possibilità di utilizzare il nostro accordo territoriale per i canoni agevolati … è stato proprio il capoluogo, Vercelli, ed è accaduto durante l’amministrazione di Maura Forte…”.

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