Questa notte, all’ospedale San Luigi di Torino, dove era ricoverato da due giorni per problemi cardiaci, si è spento Roberto Franchini: aveva 85 anni ed era stato il primo redattore capo, vale a dire il responsabile, di tutte le edizioni del Piemonte e della Valle d’Aosta de “La Stampa”, quando il direttore di Allora, Arrigo Levi, le aveva aperte nel 1978.
Uomo di cultura immensa, intelligente, generoso, spiritoso, Franchini, vedovo da alcuni anni, lascia la figlia Anna. Originario di Verona, era approdato a “La Stampa” negli anni Sessanta, da quel Veneto che allora (direttore Giulio De Benedetti) aveva innervato i ranghi del quotidiano torinese. Tra l’altro arrivò a Torino pressoché contemporaneamente al compianto Eros Mognon, primo responsabile della redazione vercellese, aperta appunto nel ‘78.
All’inizio della sua carriera a La Stampa, Franchini lavorò nel settore Esteri, poi appunto assunse il comando delle redazioni provinciali, portandole a una tiratura impressionante. Personaggio di spicco anche nel ruolo sindacale (sia a livello piemontese sia in ambito nazionale), non scriveva molto, ma quando lo faceva lasciava incantati per la sua prosa bella e accurata. Indimenticabile il ricordo che scrisse del giornalista vercellese e grande inviato de La Stampa Francesco Rosso, il giorno della sua scomparsa: era stato proprio Franchini a suggerire al giornale di aprire una “finestra” domenicale in cui l’ex inviato pertenghese poteva narrare la sue storie (lettissime) delle terre d’acqua.
TgVercelli stringe in un forte abbraccio Anna Franchini ed i suoi cari.





