Vercelli – Nel cuore di Giannino Berrone, scomparso oggi a 66 anni, c’erano tesori preziosi che egli custodiva gelosamente: l’amore verso la coppia che anni lo aveva in affidamento – i coniugi Ilde Lorenzola e Gianni Brunoro -, il ricordo della cara mamma, poi l’innata capacità di sorridere e di ridere, anche solo con gli occhi (come riusciva a fare un’altra persona speciale: Jury Gastaldo Brac), quindi il trasporto per il suo Milan, davvero viscerale, ed infine la passione per i cavalli, nata nell’ultimo centro diurno che aveva frequentato: cascina Bargè.
Era conosciuto e amato da tutti, Giannino. Innanzitutto dagli ospiti e dagli operatori dei centri diurni che aveva frequentato: la Bargè e, prima, Villa Cingoli e la Comunità “Muni Prestinari” dell’Anffas. Poi da tutti i vercellesi che avevano avuto a che fare con lui, ad esempio il Gruppo Oftal diocesano con cui, due estati fa, aveva condiviso i giorni del Pellegrinaggio a Lourdes.
Giannino amava le cose semplici, ma anche belle: i cavalli, come abbiamo detto (e gli operatori della cascina Bargè ricordano con affetto che era in pratica lui a gestire la piccola scuderia della struttura) e anche, appresa durante gli anni di Villa Cingoli, l’arte di creare bellissimi tessuti per tappeti, in cui era un vero maestro. E, soprattutto, amava le canzoni di Gianni Morandi, che cantava con i suoi cari, con gli amici e con tutti coloro (ed erano un esercito) cui voleva bene.
Oggi Giannino ci ha lasciati: non stava bene da diverso tempo, e Gianni e Ilde non l’hanno lasciato un solo attimo. Vercelli oggi è davvero triste.
Alla collega del Corriere Eusebiano Ilde Lorenzola l’abbraccio della nostra redazione.