Addio al professor Avonto, vero orgoglio vercellese

 

 

Vercelli – Era uno studioso colto, serio e puntiglioso, ma anche un docente (di Inglese) molto apprezzato in città. Da molti anni abitava in Uruguay e lì si è spento l’altro giorno a 72 anni. Ma a Vercelli, il professor Luigi Avonto ha lasciato ricordi indelebili, appunto per la sua attività prediletta, quella di storico, e quindi per gli incarichi di docenza, prima al Liceo Scientifico, poi alla media “Ferrari”. Avonto lascia la moglie Marina Leva, vercellese, la figlia Alessandra, il genero Shnaw Crowe, e il fratello Alessandro, già vice preside dell’istituto Sobrero di Casale Monferrato: Casale è infatti la città natale della famiglia. Luigi Avonto è stato seppellito proprio in queste ore a Ocean View, vicino a Vancouver, in Canada.

A Vercelli, dovevamo, Avonto ha lasciato preziose testimonianze, ad esempio come direttore del Bollettino Storico Vercellese, publicato dalla prestigiosa Società Storica Vercellese. Importanti le sue ricerche sulle figure storiche della provincia, tramutatesi in preziose pubblicazioni (in tutto una cinquantina), come ad esempio quella su Mercurino Arborio di Gattinara, gran cancelliere di Carlo V.

Se la prima parte dell’esistenza di Avonto fui dedicata alla ricerca storica e all’insegnamento, la seconda si snodò nell’ambito, prestigiosissimo, della direzione degli Uffici di cultura italiani delle ambasciate italiane all’estero: ruolo raggiunto grazie agli studi e alle due lauree conseguite alla Bocconi (Lingue e Letterature Straniere) e alla Cattolica (Lettere e Filosofia). Il suo primo incarico nell’ambito della diplomazia fu all’ambasciata d’Italia a Melbourne, appunto all’Ufficio Cultura. Poi un anno a Barcellona e, dal 1989, a Montevideo, che divenne la sua città: tra l’altro, a Montevideo, Avonto è stato anche direttore delle Facoltà Umanistiche dell’Università.

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