Addio ad Enzo Margara del negozio di targhe e timbri di via Nigra

Il negozio “Margara” di via Nigra

Per tutti, vista la fama ed il successo del suo negozio di targhe e timbri era “il Targara”. E lui, spiritoso, intelligente e colto, apprezzava il soprannome. Questa mattina ci ha lasciati Enzo Margara, aveva 85 anni, ed era uno dei commercianti più famosi di Vercelli. Vedovo da molti anni della sua adorata Luigina, lascia i figli Daniele e Alberta. I funerali saranno celebrati sabato, alle 9,30, In San Cristoforo, dove venerdì, alle 17,30, sarà recitato il Rosario.

Fin da giovane, Enzo Margara aveva intrapreso l’attività nel negozio di targhe e timbri che allora si trovava in via Bava, tra piazza Cavour e via Gioberti. Da tantissimo tempo, il negozio si era però trasferito nell’attuale sede in via Nigra, dove Enzo Margara l’aveva avviato con la moglie Luigina, purtroppo scomparsa prematuramente. Ora in negozio c’è il figlio Daniele: è stato proprio lui a trovare il padre, senza vita, questa mattina, nella sua abitazione.

In queste ore la notizia dell’improvvisa scomparsa del commerciante sta suscitando vastissima eco e commozione in tutta la città. Dice l’ex presidente storico dell’Ascom Tony Bisceglia: “Era una delle persone più simpatiche, estrose e geniali che abbia mai conosciuto. Stare con lui era una gioia, un godimento. Al di là della simpatia debordante, era un uomo dai pensieri profondi e un grande altruista. Ci mancherà tanto”.

Toccante il ricordo dell’amico Mimmo Catricalà, in cui si rammenta che Enzo Margara era stato anche arbitro di calcio:

“Sarebbero tante le cose da ricordare , le nostre sofferenze ,le tue più gravi delle mie e lo stesso destino con le persone che ci circondavano con il loro affetto (anche Catricalà ha perso prematuramente la moglie, Giulia, ndr). Ma io voglio ricordarti, quando come arbitro venisti a Pray ad arbitrare una partita dell’Unione sportiva Pray contro la squadra vercellese del rione Isola. In quella partita segnai tre gol, e dopo aver raccolto la palla finita in rete, un mio gesto sconsiderato e irridente scatenò la reazione degli avversari. La conseguenza di ciò fu un’invasione di campo, e tu in tutta fretta non trovasti altra soluzione che il triplice fischio e la fuga verso gli spogliatoi, dove trovasti riparo fino a quando gli animi non si calmarono. Quel mio comportamento, che scatenò ‘la battaglia’ me lo ricordavi spesso ed era anche un modo per rinverdire gli anni belli della nostra gioventù. Ora sei impegnato a raggiungere la tua amata Luigina. Buon viaggio, caro amico e che la terra ti sia lieve”.

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2 Commenti

  1. Da un po’ di tempo non lo vedevo passare dalle parti del negozio, ora arriva la notizia, ma è stata una morte improvvisa, un malore? Era simpatico anche ai semisconosciuti, come me, e quando credetti di aver assolutamente bisogno di un timbro andai da lui. Il timbro poi non mi servì ma passai dei sereni quarti d’ora e ora spero di poterlo ancora incontrare, lassù.

  2. Sono sconvolto per questa notizia che mi ha colpito di primo mattino.
    Erano giorni che ti vedevo Enzo caro,sapevo da Piero che avevi tanti dolori e facevi fatica a muoverti.
    Non immaginavo,però,che succedesse oggi l’imprevedibile.
    Ricordo quanto mangiavi quando ci si incontrava a cena da me e il vassoio di amaretti del Taverna che sempre portavi;erano più buoni portati da te.
    Ricordo il tuo spirito sempre pronto e,a volte,pungente.
    Ricordo gli sfottò che ti facevo per la tua juve e i tuoi alla “mia” Ferrari che non vinceva.
    Ricordo che non c’era giorno che non eri dietro al tuo banco in negozio a prendere ordini di timbri e targhe…..la tua vita !!
    Ricordo le serate al bar al Venerdì sera quando c’era ancora l’altro Amico Gianni,con l’immancabile tuo cappuccino serale.
    Ahhhh,Enzo at mand an gran basin e na carēsa sincera.
    Tan mancrè propi tant.
    Enzo,Lasa che tlù diga:tè fini da tribúlè !!!
    Cesare.

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