Addio a Massimo Trivero: negli Anni Novanta tutta Vercelli si mobilitò per lui

Negli Anni Novanta, tutta Vercelli (con Biella) si mobilitò per lui, che era nato con una grave malformazione congenita della colonna vertebrale, attraverso “Specchio dei Tempi”, la Fondazione benefica della Stampa: fu raggiunta una cifra enorme, mai più toccata per nessun’altra sottoscrizione in provincia.

Ma adesso, purtroppo, Massimo Trivero, il nostro Massimino, non c’è più: se n’è andato a soli 32 anni, lasciando nel dolore la mamma Grazia, il papà Gianni, la sorella Stefania, con Massimiliano, lo zio Roberto, lo zio Roby, lo zio Vito con Maria, i cugini Alessandro con Antonella, Daniela con Davide, Martina con Mattia, Stefano con Isa.

Massimo Trivero, dopo una funzione religiosa che è stata celebrata sabato al cimitero di Billiemme, è stato sepolto nel vicino cimitero.

La mobilitazione di due città, di due province, aveva fatto sì che Massimo potesse essere operato in Canada e che con le cure e le strutture speciali che la famiglia aveva potuto acquistare, fosse poi riuscito a condurre un’esistenza normale, andando a scuola e segnalandosi sempre trai migliori studenti. Tutto ciò fu reso possible da uno straordinario, doppio intervento chirurgico compiuto all’inizio del 1997 dal professor Vincent Arlet alla Fondazione Shriner e al Medical Center del Children Hospital di Toronto: intervento che durò ben 14 ore e che il piccolo eroe vercellese (che aveva sei anni) affrontò con grande coraggio, assistito dai suoi genitori.

La convalescenza di Massimo in Canada durò quattro mesi e, in quel periodo, egli, che era diventato il cocco di tutti i medici e delle infermiere dell’ospedale, imparò addirittura il francese, tale erano la sua intelligenza e la sua voglia di vivere. Personalmente ho ancora il ricordo del giorno in cui, tgornato da Canada, venne a trovarci nella redazione di Vercelli de “La Stampa”: il suo sorriso, immortalato in alcune bellissime foto di Renato Greppi, commosse ed entusiasmò tutti noi. Tra le innumerevoli associazioni che appoggiarono la sottoscrizione, spiccarono, come sempre, la “Donne di Porta Torino”.

Purtroppo questa malattia non garantisce prospettive di vita lunghe e la sua vita, purtroppo, è finita a 32 anni.

Sulla sua pagina Facebook, postando la foto che abbiamo all’interno di questo articolo, la sorella Stefania ha scritto:

”Riposa in pace ora che sei libero di volare… ma non adagiarti troppo perché non è un addio..un giorno torneremo a discutere animatamente come abbiamo sempre fatto!”

Riposa in pace, Massimino caro.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here