A Crescentino il primo impianto in provincia per il “riuso” dei rifitui

Davide Gilardino, presidente della Provincia di Vercelli

A Crescentino, accanto ad un nuovo Ecocentro per la raccolta dei rifiuti, sorgerà anche un impianto del “riuso”, il primo della nostra provincia. Lo ha detto questa mattina il presidente del Covevar (il Consorzio obbligatorio dei Comuni del Vercellese e della Valsia per la gestione dei rifiuti urbani), Davide Gilardino, durante una conferenza stampa, nella sede di via Carducci, in cui è stato annunciato l’arrivo di finanziamenti del Pnrr attraverso il Mise (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) di complessivi 1 milione e 601.692 euro, grazie ai bandi che il Covevr aveva presentato e che hanno ricevuto il via libera dal Ministero.

Impianto per il riuso significa un centro di raccolta per oggetti, soprattutto elettrodomestici, che il cittadino di solito porta negli Ecocentri perché sono vecchi, ma che potrebbero ancora essere riutilizzati e quindi a disposizione delle persone che vorrebbero usufruirne.

Tornando ai bandi che hanno avuto il semaforo verde del Mise,  uno, con l’importo di 810.436 euro, è appunto quello per l’Ecocentro e l’impianto del riuso a Crescentino (poco dopo la grande rotonda all’ingresso del pavese), l’altro, di 791. 256, per due Ecocentri a Cigliano e a Rovasenda. In totale, gli Ecocentri consortili in provincia di Vercelli adesso diventeranno nove: oltre ai tre in arrivo, già esistono a Vercelli (appunto in via Ara), Stroppiana, Trino, Santhià, Gattinara e Roccapietra di Varallo.

Come ha ricordato Gilardino, adesso gli uffici hanno cinque giorni di tempo per l’accettazione dei fondi da inviare al ministero, dopodiché potranno partire gli appalti le opere interamente finanziate col Pnrr, eccezion fatta per l’Iva al 10 per cento che sarà di competenza del Covevar.

Sono peer ora rimasti fuori dal finanziamenti altri progetti su cui il Covevar contava come gli impianti del riuso a Vercelli (in via Ara) (l’importo è di 412 mila euro) e a Santhià (460 mila euro) nonché le “casette” (cioè i monoblocchi per conferire i rifiuti utilizzando un badge) per la Valsesia: lì l’importo era di 971.000 euro. Gilardino non dispera di portare a casa anche questi finanziamenti e, nel frattempo, spiega che diversi Comuni hanno già adottato (dopo le verifiche sulla privacy e l’acquisto della sim) le foto trappole e le video trappole per cogliere sul fatto gli incivili  che abbandonano per strada l’immondizia: a questo proposito, il 14 aprile si attiveranno i Comuni di Arborio e Lenta, il 17 Crova e il 18, in Valsesia, Piode, Pila, Scopa e Vocca.

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