L’aumento delle temperature e le bombe d’acqua fanno proliferare le zanzare nel Vercellese. Non aiuta il fatto che nelle risaie non sia stato fatto il trattamento, come ormai avviene da oltre tre anni. Anche le zanzara tigre cominciano davvero a farsi sentire.
Secondo i dati del bollettino meteo di Vape Foundation divulgati da Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei servizi di igiene ambientale, nella settimana dal 26 luglio all’1 agosto in Piemonte sono Alessandria, Asti, Novara e Vercelli le province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, in una scala di intensità da 0 a 4. La nostra provincia, arriva al quarto livello, soprattutto a causa dell’indice di calore. Una prospettiva da clima tropicale che disegna le condizioni migliori per la proliferazione della specie tanto temuta e seccante.
«Vi sono due aspetti climatici fondamentali che influenzano la riproduzione delle zanzare: le temperature e le piogge – sottolinea Valeria Paradiso, responsabile tecnico di Anticimex Italia -. Più le temperature si mantengono basse e più il ciclo di vita delle zanzare è lungo. Quando lPiù le temperature si mantengono basse e più il ciclo di vita delle zanzare è lungo. Quando le temperature medie sono intorno ai 25° C, la zanzara può completare un ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni. Ecco perché, solitamente, i picchi di massima densità si hanno solitamente nei periodi estivi. Le piogge abbondanti e frequenti innalzando il livello dell’acqua, determinano schiuse massive e creano molti focolai nuovi».
L’Ipla ha già messo in campo, attraverso le catture, la conta delle zanzare per capire quali sono le più diffuse. «La tigre inizia riprodursi tra la fine di maggio e l’inizio giugno- spiega Paolo Roberto dell’Ipla-.Normale ci sia picco. Ma la situazione rispetto all’anno passato è nella norma».





