Il Viotti Festival propone tre Quartetti di Beethoven: protagonista l’”Adorno”

Vercelli – Dopo il grande avvio mandolinistico, il XXII Viotti Festival torna ad uno dei suoi progetti monografici più importanti: l’esecuzione integrale dei Quartetti di Beethoven, particolarmente significativi in questa stagione perché nel 2020 si celebra il 250° anniversario della nascita del grande compositore di Bonn.

Sabato sera, a proseguire l’impresa, ecco il Quartetto Adorno, che prende il nome appunto dal filosofo, musicologo e musicista tedesco Theodor W. Adorno, il quale Sosteneva che la musica cameristica fosse “una chiave di salvezza per promuovere un vero rapporto umano”.

L’”Adorno”, nato nel 2015, è composto dai violinisti Edoardo Zosi e Liù Pelliciari, dalla violista Benedetta Bucci e dal violoncellista Daniele Squitieri: quattro giovani musicisti che, partiti dai corsi di perfezionamento della Chigiana di Siena si sono poi ulteriormente perfezionati alla scuola di musica di Fiesole. Il loro trampolino di lancio è avvenuto nel 2017, quando si sono classificati terzi al Concorso internazionale di Reggio Emilia “Paolo Borciani” intitolato al fondatore del leggendario fondatore del Quartetto Italiano.

Da allora è stato un susseguirsi di concerti, con grande successo, in tutt’Europa: nel 2017, l’Adorno è stato nominato ensemble effettivo di Ecma, l’European Chamber Music Academy fondata da Hatto Beyerle.

Sabato, al Civico (inizio alle 21), nell’ambito del Viotti Festival, proporrà tre Quartetti di Beethoven: l’opera 132, l’opera 130 e l’opera 133 (Grande Fuga): si tratta di tre vette della produzione beethoveniana. In particolare l’opera 133 è quella scelta, secondo gli intendimenti della Camerata Ducale in questa edizione del Festival, perché assai nota al pubblico che segue i concerti.

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